giovedì 2 maggio 2024

Io c'è (film)



<< Una buona commedia italiana, sulla scia di quella “Nobile Commedia all’italiana” assente oramai dagli anni ’70. (...)  Qui la trama prende a bersaglio le religioni in generale, la fragilità dell’uomo che da quando è diventato “Homo erectus” pare non sia riuscito a fare a meno di affidarsi al credo di un Dio, rimuovendo il pensiero che bisogna credere innanzitutto negli uomini, in se stessi e negli altri, nell’empatia tra i propri simili, nella solidarietà, nella reciprocità. Attorno a questo spunto, manifesto pur se non dichiarato, gira la trama che, naturalmente attacca (e lo fa in fondo con morbidezza, visto che viviamo tempi difficili anche per parlare male delle religioni ) paradossali situazioni sostanziali quali l’esenzione dalle tasse per i luoghi di culto e dunque delle attività commerciali (a volte floride) che vi si possono svolgere, il business dell’otto per mille ecc. Di qui l’idea: perché lavorare per pagare le tasse se basta inventarsi una religione? Ed ecco bello e pronto lo “Ionismo”! I fedeli arriveranno. Basta aspettare: in questa società di solitudine, verranno spinti dalla inconfessata necessità di stare insieme! Un limite del film? Forse avrebbe potuto essere più irriverente ma, l’ho detto prima: viviamo tempi non facili. Accontentiamoci. >>


<< Esilarante commedia mista di sacro e profano "Io c'è"; irriverente verso tutte le follie delle religioni come le loro regole, comandamenti e dettami... Tra risate a crepapelle, si individua comunque, lo stile di vita che viene suggerito dalle migliori filosofie dei nostri tempi, (...) come la libertà sessuale da Osho e la sua idea di ”Uomo Nuovo”: un uomo nuovo la cui esistenza si fonda sulla consapevolezza, l’affermazione della vita e della libertà. Consigliatissimo per 100 minuti di piacevole serata al cinema.>>


<< Una commedia che a rifletterci bene poi tanto commedia non lo è: nonostante il film fosse del 2018 mi è sembrato più uno spaccato dei giorni nostri all'epoca del COVID da lasciare come testimonianza della nostra "impreparazione" nell'affrontare la vita ed i problemi ad essa inerenti. Nel film si narra come creare una religione dal nulla, non per fini proprio religiosi, e s'inventano un dio che coincide con noi stessi, l’Io, proprio come molti oggi credono di essere medici di se stessi. Quello che mi fa più riflettere, e mi fa specie, è come la realtà superi ogni immaginazione possibile, e non è la prima volta che accade, la caduta delle torri gemelle ne è un altro esempio: un film del 2018 precursore dei giorni nostri con largo anticipo, sembra quasi realizzato dopo aver visto quanto accade oggi, come una parodia dei giorni nostri. Chi l’avrebbe mai immaginato, vedendo il film nel 2018, che sarebbe potuto accadere veramente e su temi assai più importanti: la nostra salute.
Comunque un bel film, 100 minuti trascorsi piacevolmente lasciandoti anche più di qualche spunto di riflessione, a 360 gradi. >>

venerdì 19 aprile 2024

Il caso Thomas Crawford (film)

Thriller di eccellente fattura, Il Caso Thomas Crawford, fa tornare in grande spolvero il genere "giallo vecchio stile", senza puntare su una messa in scena particolarmente originale, ma concentrando le proprie attenzioni sulla costruzione della storia e sui colpi di scena che accompagnano l'indagine del giovane Ryan Gosling, costantemente messo alle strette dal diabolico piano orchestrato da un Hopkins gigione come non mai.
Proprio la "sfida" tra i due talenti (Gosling conferma di essere un giovane di grande valore) costituisce il piatto forte del film, esaltato a dovere dalla sceneggiatura, che mette in bocca ad Hopkins delle battute di incredibile cinismo e sapido humour noir. 
Gregory Hoblit, onesto artigiano, si mette a servizio dello script e firma una pellicola che, finalmente, non necessita di sofisticate trovate visuali per attrarre l'attenzione dello spettatore ma tiene col fiato sospeso il pubblico ponendogli la classica domanda: come riuscirà il buono (ma lo è davvero?) a incastrare il cattivo della situazione?
Appassionante dal primo all'ultimo minuto, per quanto forse non teso come avrebbe potuto essere, Il Caso Thomas Crawford è una bella ed insperata sorpresa. Da vedere.


Trama e atmosfere che catturano. Grande interpretazione di Gosling, capace di rendere credibile e profondo il cambiamento della condizione e motivazioni del detective, da rampante avvocato attratto dai soldi a procuratore che mette in gioco il suo futuro pur di "mettere un paletto nel cuore di un cattivo", mosso prima dalla motivazione di vincere il duello con l'Antagonista della sua vita, quello che l'ha sconfitto in modo imprevedibile, in un caso che appariva dall'esito scontato, e poi mosso da una motivazione più alta, religiosa, per la Giustizia. 
Ambiguo e capace anche, alla fine, di inquietare lo spettatore quando trae il vantaggio decisivo proprio dall’atto più malvagio del criminale che ha fatto staccare la spina alla moglie; ciò che darà al procuratore la possibilità (che è la chiave di volta legale della vicenda) di processarlo di nuovo grazie alla modifica del reato imputabile (da tentato omicidio a omicidio). 
In realtà il detective aveva fatto di tutto per contrastare quell’atto, ma l’inquietudine rimane perché il personaggio all'inizio aveva rivelato anche la sua estrema abilità nell'usare forme di inganno non banali. In conclusione, film bello perché capace di inquietare, mettere in dubbio lo schema apparente della realtà, farci chiedere se le cose stanno veramente come sembra.


dal SITO MYMOVIES.IT

mercoledì 10 aprile 2024

Schiavitù moderna

La mentalita' schiavista in USA non e' MAI venuta meno. 
La schiavitu' dei neri e' finita, guarda caso, insieme alle [nello stesso periodo delle] grandi migrazioni che hanno portato milioni di immigrati/schiavi , che sono stati la forza lavoro sottopagata e maltrattata degli USA, e hanno sostituito i negri. 
E quando anche questi schiavi di molti colori sono diventati ceto medio, negli anni '80/90', la corporate america si e' rivolta alla Cina alla mera ricerca di un nuovo schiavo , questa volta giallo (dopo un tentativo maldestro di ridurre in schiavitu' i messicani, rappresentato dal NAFTA)
Per questo non abbiamo mai sentito nessuno negli USA lamentarsi quando gli schiavi lavoravano PER le industrie americane. Per questo non abbiamo sentito nessuno lamentarsi delle condizioni orrende dei lavoratori cinesi, degli orari inumani, delle morti per sfinimento, sino a quando producevano gli iPhone di Apple. 
Se e' per questo, non abbiamo sentito gli americani lamentarsi della schiavitu': Lincoln la aboli' sotto la spinta delle lobbies degli USA del nord, gli industriali, il cui problema era principalmente il fatto che tutti gli schiavi fossero al Sud, e le loro fabbriche non ne beneficiavano. E per la cronaca, Lincoln era Repubblicano, non democratico. Ai democratici del periodo la schiavitu' andava benissimo.
Non per nulla, le stesse industrie del nord USA non si fecero mai scrupoli ad usare i nuovi negri, gli immigrati , alle stesse condizioni degli schiavi.
La decisione USA di usare la manodopera cinese e delocalizzare e' dovuta alla cultura schiavista che caratterizza gli USA: “Work Hard” e “Be a good slave” sono, nella mente degli imprenditori americani, la stessa identica espressione dello stesso identico concetto.

URIEL FANELLI 

mercoledì 3 aprile 2024

Il Padrino (film)

<< Il Padrino si pone nella storia del cinema come un pietra miliare. Un capolavoro a cui tendere, da cui apprendere un modo di fare cinema oggi, ahimè abbandonato. 

L'elemento di fondo, ciò che permea tutta la trilogia, è la PASSIONE! Una passione viscerale del regista verso la sua creatura, una passione incondizionata da parte di un cast di attori senza precedenti nella storia ( brando, pacino, duvall, de niro, keaton, cazale), una passione eccezionale da parte dello scrittore che ha fornito la trama del film. (...)

Dai commenti [del regista] emerge l'amore, perchè di questo si tratta, che il regista ha riversato nel film. Parlo di cura dei dettagli, parlo di uno chef che cura la sua migliore portata da far recensire ai critici, con la più totale attenzione agli ingredienti, alla cottura, a tutto ciò che fà di una creazione un'opera d'arte. Perchè di arte si tratta quando si parla del Padrino.

Cosa occorre ad un film per essere un capolavoro? Semplice, una grande sceneggiatura, un grande regista, un grande cast. Presto detto, un romanzo splendido di Puzo, un regista sopraffino che poi si confermerà con Apocalypse, e un cast compsto dalla divinità del cinema Marlon Brando (Pacino dirà di lui: "recitare con Marlon era come recitare con Dio"...); Al Pacino, che se Brando era Dio, può essere considerato senza blasfemia, il figlio (...); un Robert Duvall magistrale, Diane Keaton splendida, Cazale azzeccatissimo, ma come scordare James Caan e tanti altri! 

E' un capolavoro perchè fornisce un quadro fedelissimo della realtà di quegli anni, crea un atmosfera ed un convogimento unici, che fanno parteggiare per i "cattivi" che lo spettotore è indotto a vedere come amici, quasi famigliari! Insomma, musiche di Rota e del padre di Coppola, eccezionali, ambientazioni perfette, ricostruzioni storiche ineccepibili! 

Che dire, un film che non invecchia mai, un film da rivedere allo sfinimento! (...)  Un Film sublime, che è rimasto ineguagliato, e al pari dei capolavori geniali di Kubrick, si colloca ai vertici dei film di ogni tempo! >>

<<  Dal romanzo (1969) di Mario Puzo, la 1a parte della saga della famiglia mafiosa Corleone, emigrati siciliani in America, il cui capo è Vito Corleone (M. Brando) che per il suo enorme potere è chiamato “Don”. Alla sua morte, nel 1945, prende il suo posto il figlio Michael (A. Pacino), coraggioso ex eroe di guerra ed avvocato. 

Madornale successo di pubblico per quello che è un indiscusso capolavoro del cinema, primo di una saga che fece risplendere nel firmamento di Hollywood il magistrale Brando e lanciare Pacino, inquietante e al tempo stesso bravissimo. 

Tutto in questo film è passato alla storia: il cast stellare, la sequenza finale del battesimo in cui la festeggiata è nientemeno che Sofia Coppola, figlia del regista, il tema musicale di Nino Rota, la “cultura” mafiosa, gli ambienti siciliani. Anche se vederlo e apprezzarlo non significa stare dalla parte della malavita. Ebbe 3 Oscar: film, regia, M. Brando. >>

dal sito MYMOVIES.IT

lunedì 18 marzo 2024

Uomini e Donne

COSA VOGLIONO LE DONNE
A costo di essere accusato di sessismo (come va tanto di moda oggi) provo a cimentarmi con una delle domante più ricorrenti che si pongono gli uomini: ma insomma, cosa vogliono davvero le donne ?
Dopo attenta riflessione (ed aiutato dalle mie esperienze personali), sono giunto alla conclusione che la maggioranza delle donne (salvo le inevitabili eccezioni) voglia sostanzialmente queste 4 cose:
= Avere dei figli (almeno uno)
= La compagnia di un uomo
= Essere indispensabile
= Sentirsi superiore alle altre donne (possibilmente in bellezza).
Tutto il resto è sovrastruttura.
LUMEN


COSA VOGLIONO GLI UOMINI
E gli uomini, invece, che cosa vogliono ?
Dopo attenta riflessione (ed agevolato dal fatto che appartengo a questa categoria) penso che la maggioranza degli uomini (sempre salve le inevitabili eccezioni) voglia sostanzialmente queste 3 cose:
= Avere un erede
= Fare tanto sesso
= Sentirsi superiore (a chiunque).
In fondo, come diceva un personaggio (femminile) di un romanzo di Carofiglio, gli uomini sono esseri semplici.
LUMEN

domenica 3 marzo 2024

Scent of a Woman (film)

<< Super-capolavoro , semplicemente ! E' senz'altro uno dei migliori film che abbia mai visto , mi ha profondamente toccato ed emozionato e ti fà riflettere su molte cose : a mio parere , meritava più di un Oscar.
Una pellicola da una trama intensa e passionale che mostra un paradosso affascinante in cui due parti opposte convivono essenzialmente l'una su l'altra: il magistrale Al Pacino , alias " vecchia volpe " Slade , nonostante non possa vedere con gli occhi , guarda comunque il mondo con le percezioni , l'esperienza , la furbizia , la scaltrezza e una buona dose di malizia e metaforicamente apre la strada del mondo all'ingenuo , impacciato , un pò imbranato ma puro e buono di cuore Charlie Simms , il quale a sua volta diventa gli occhi reali del colonnello Frank , che lo conducono e guardano per lui dove lui ovviamente non può.
L'uno insegna con durezza le regole della vita e la malizia all'altro , i piaceri dell'umo e i vizi , la bellezza poetica e carnale della donna che come una musa ispira la sua vita con il profumo che inebria i suoi sensi , e condivide la sua preziosa fornendo anche utilissimi consigli.
Da parte sua Charlie , mostra all'uomo l'integrità morale di una persona che anche se giovane e in una situazione di disagio " non si vende " , che ha dei principi che formano veramente il carattere e che ( non di meno ! ) gli darà una ragione per continuare a vivere , facendolo illuminare di tutta la sua luce e traendolo fuori dal buio e freddo baratro della depressione dandogli speranza.
E alla fine..bhè questo non ve lo dico se nò vi rovino il film, buona visione ! >>


<< Grandissimo capolavoro del regista Martin Brest ed eccellente interpretazione di Al Pacino, che solitamente viene associato all' immagine del gangster, in questo film l' attore dimostra di avere capacità straordinarie riuscendo a compiere con assoluta bravura la parte del cieco, facendola sembrare quasi facile, ma come sempre,  non allontanandosi più di tanto dalla parte del " duro ". Dico più di tanto perchè la trama fa scoprire un Frank Slade sempre diverso, che cambia grazie al rapporto con Charlie Simms. Il ragazzo trasmette la sua sensibilità e la sua pura ingenuità al tenente, che a sua volta insegna quelli che sono invece i suoi valori, ed è cosi che nasce tra i due un rapporto, che all' inizio sembrava quasi impossibile. La riunione con i parenti, la guida della ferrari, il discorso finale e il ballo del tango, mi son addirittura stupito del fatto che Slade sapesse ballarlo così bene, sono tutte scene stupende rese indimenticabili da un Al Pacino al meglio della sua forma. Il protagonista riesce a superare una fase depressiva causata sia dalla dura vita passata nell' esercito, sia dalla perdita della vista. Grazie alle sue due passioni : al primo posto la donna e al secondo, ma con grande distacco, la ferrari, trova ancora la forza per andare avanti. I sensi, la sua esperienza, la furbizia e " il profumo " sono il nuovo originale modo per Slade di guardare il mondo. 
La trama non è originalissima, ma non cade mai nella banalità. I dialoghi sono originali, in particolar modo il già citato monologo finale, che fa intendere quanto i due personaggi si siano legati.
Nel complesso, un film da non perdere. >>


Dal sito MYMOVIES.IT

lunedì 19 febbraio 2024

La Luna storta

Quindi, limitandoci all'ultimo anno di esplorazioni lunari, coi supercomputer e le AI, i rilevatori laser e le scansioni del terreno in HD, la sonda giapponese Hakuto-R si è schiantata (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda russa Luna 25 si è schiantata (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda USA Peregrine si è guastata dopo pochi minuti di volo (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda giapponese SLIM è atterrata capovolta (un eventuale equipaggio sarebbe morto). La sonda indiana Chandrayaan 3 è atterrata e ha trasmesso poche foto e tre brevissimi video. 

Invece grazie alla straordinaria tecnologia degli anni '60 (purtroppo perduta) gli americani nel 1969-72, con un'astronave senza schermatura per le radiazioni e con astronauti protetti dalle temperature estreme solo da miracolose tute raffreddate con 5 litri d'acqua, hanno portato in bellezza 12 astronauti. Si sono trattenuti sulla Luna fino a tre giorni, nei quali hanno perfino ballato, cantato, giocato a golf e fatto rally con un'auto pieghevole tenuta nel bagagliaio del LEM, trasmesso in diretta ore e ore di video, girato filmati e scattato centinaia di ottime foto. E ovviamente scavato col piccone e riportato 383 kg. di rocce.

Poi sono decollati, hanno centrato l'astronave madre che passava in cielo a 6000 km./h, l'hanno agganciata e sono tornati a Terra freschi e riposati.

GIULIANO BRUNI