martedì 15 ottobre 2024

NBA - Pronostici 2024/2025



I miei pronostici per la nuova stagione, a pochi giorni dall'inizio.


EST
Finale di Conference = BOS - NYK
Play OFF = MIL - PHI - MIA - CLE
Play IN = ATL - IND - ORL - CHI
Lottery = TOR - WAS - CHA - DET - BKN


WEST
Finale di Conference = OKC - DAL
Play OFF = MIN - DEN - PHX - NOP
Play IN = LAC -LAK - GSW - HOU
Lottery = POR - SAC - UTH - SAS - MEM

martedì 1 ottobre 2024

Cani e Piloti

Una donna era su un volo da Melbourne a Brisbane quando, inaspettatamente, l’aereo venne dirottato a Sydney. L’assistente di volo informò i passeggeri del ritardo e disse che chiunque volesse scendere poteva farlo, e l’imbarco sarebbe ripreso 50 minuti dopo.
Tutti scesero dall’aereo, tranne una donna cieca. Un uomo di passaggio l'aveva notata in precedenza, capendo che era non vedente perché il suo cane guida era rimasto tranquillamente sdraiato sotto il sedile di fronte a lei per tutto il viaggio.
Era evidente che avesse già preso questa tratta, perché il pilota si avvicinò a lei e, chiamandola per nome, disse:
"Kathy, saremo a Sydney per quasi un’ora. Vuoi scendere a sgranchirti le gambe?"
Kathy rispose:
"No, grazie, ma magari a Max farebbe piacere sgranchirsi un po'."
Ora immagina questa scena: tutti nell’area del gate rimasero immobili quando videro il pilota scendere dall’aereo con un cane guida al suo fianco, indossando degli occhiali da sole. Panico totale. La gente non stava solo cercando di cambiare aereo... stava cercando di cambiare compagnia aerea!
Storia vera...

I LINK PIU' BELLI (FB)

lunedì 23 settembre 2024

La Russia e gli armamenti

[La Russia] – per ragioni inerenti anche al suo suolo e al suo clima – è povero e moderatamente industrializzato. I russi sono poco oltre 140 milioni, ma il PIL del Paese è inferiore a quello dell’Italia (60 milioni). (...)

E tuttavia questo Paese ha una monocultura di (relativo) successo: l’industria delle armi.ha una monocultura di (relativo) successo: l’industria delle armi.

Per questo fatto le spiegazioni potrebbero essere molteplici, ma la più semplice è che si tratti di una scelta strategica, inerente ai principi fondamentali legati alla sopravvivenza della Federazione. 

Da sempre la Russia teme di essere invasa e dominata (le è del resto avvenuto ripetutamente, data la sua mancanza di confini naturali); dunque avere molte armi e, se possibile di ultimo modello, è una garanzia di sopravvivenza. Riuscendo poi a venderle anche all’estero, si possono prendere due piccioni con una fava. (...)

[Inoltre] i russi credono solo alla forza e questa è una sfida alla storia. In particolare al detto francese secondo cui on peut tout faire avec des baïonnettes, sauf s’asseoir dessus: si può fare di tutto con le baionette, salvo sedercisi sopra. 

Il senso è che vanno bene per una battaglia, ma non per la normalità. Se Roma è durata tredici secoli è perché, malgrado i suoi enormi difetti, godeva del consenso dei governati. 

Se invece la Russia è stata odiata dovunque abbia posato gli stivali (nell’Est europeo per 40 anni e più) è chiaro che era sprovvista della saggezza di Roma. O di Londra, nell’Ottocento.

GIANNI PARDO

domenica 15 settembre 2024

Filiere internazionali

Il settore dell’energia, così come l’informatica, la microelettronica e tanti altri, prospera grazie a collaborazioni e joint venture internazionali le quali rischiano di rimanere vittime delle crescenti tensioni politiche tra stati che stanno creando una frattura profonda tra l’Occidente e i paesi afferenti ai BRICS. 

Ad esempio, la Cina ha consolidato la leadership nel settore dei pannelli fotovoltaici monocristallini, mentre la UE ha da poco confermato l’intenzione di non sanzionare l’azienda russa ROSATOM a causa della forte dipendenza del comparto atomico europeo nei suoi confronti.

Se davvero Putin sta 'uccidendo' il sistema economico integrato a livello globale, potrebbe risultare molto complesso, se non impossibile, rilocalizzare efficacemente filiere produttive articolate in tutto il mondo, con pesanti ripercussioni per il mantenimento di tecnologie ritenute oramai ampiamente acquisite. 

E mentre all’umanità urge approntare risorse utili prima di schiantarsi definitivamente contro gli scogli dei limiti dello sviluppo, è davvero triste che la priorità venga accordata ad armamenti e altri strumenti utili solo per aggravare il disastro.

IGOR GIUSSANI

domenica 1 settembre 2024

Montanelli e l'Islam

L'Islam ebbe una grande cultura solo quando, nella loro cavalcata conquistatrice, i suoi Califfi incontrarono la cultura greca, quella egiziana e quella ebraica. Ma questo risale a Averroè e Avicenna, cioè a mille anni fa pressappoco. 

Da allora l'atteggiamento dell'Islam verso la cultura è sempre rimasto quello del famoso Califfo che, quando gli chiesero cosa dovevano fare della grande biblioteca di Alessandria da lui conquistata, rispose: "Se tutti quei libri dicono ciò che dice il Corano, sono inutili. Se dicono cose diverse, sono dannosi. Nell'un caso e nell'altro, meglio bruciarli". [...]. 
 
L'Islam è una religione di analfabeti, in cui la cultura è monopolio degli Ulema, che sanno solo di Corano e passano la vita a indagarne i misteri (che non ci sono). Citatemi un'opera d'arte e di pensiero islamica degli ultimi due o trecent'anni.

Indro Montanelli

mercoledì 21 agosto 2024

Totò e Peppino - La Lettera

(Totò si avvicina allo scrittoio per iniziare la dettatura e invita a gesti il fratello ad affrettarsi a sedersi per scrivere la lettera)
T: Giovanotto...carta, calamaio e penna, su avanti  scriviamo!...Dunque hai scritto?
P: (Si siede e si asciuga il sudore) Un momento!
T: Comincia, su!
P: (Infastidito per la fretta che gli sta dando Totò) Carta, calamaio e penna, … la carta…
T: Ooooo! (spazientito, inizia la dettatura)... signorina... signorina...
P: (Girandosi a guardare) Dove sta?
T: Chi?
P: La signorina!
T: Quale signorina!?
P: Hai detto signorina?
T: E' entrata una signorina?
P: E che ne so! (Girandosi verso la porta) Avanti!
T: Animale! Signorina è l'intestazione autonoma, della lettera (riprende)...Ooooh! Signorina...
Peppino cambia foglio
T: Non era buona quella "signorina" lì?... Signorina, veniamo, veniamo noi   con questa mia addirvi …
(riflette se la frase è corretta; se ne convince e conferma) veniamo noi con questa mia a dirvi.
P: A dirvi
T: Addirvi. Una parola!  (con la mano indica a Peppino che addirvi è una parola sola) Addirvi! Una parola!
P: (non capisce) A dirvi una parola
T: Che...
P: Che!
T: Che!
P: Che?
T: Che!
P: Uno...quanti?
T: Che?
P: Uno che?
T : Uno che!
P:. Che.
T: Che! Scusate se sono poche.
p: Che...
T: Che, scusate se sono poche,  ma settecentomila lire, punto e virgola, noi, noi ci fanno specie che quest'anno, una parola, quest'anno c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete! Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum. Questa moneta servono, questa moneta servono, questa moneta servono che voi vi consolate. Scrivi presto!
P: Con insalata.
T: Che voi vi consolate!
P: Ah! Avevo capito con l'insalata.
T: (infastidito) E non mi far perdere il filo, che ce l'ho tutto qui.
P: Avevo capito con l'insalata.
T: Dai dispiacere, dai dispiacere che avreta...che avreta...che avreta (riflette sulla correttezza della parola)  e già, è femmina, è femminile, che avreta perché... (guarda Peppino interrogativamente) perché?
P: Non so!
T: Che è  non so?
P: Perché che cosa? (Interrompendo la scrittura)
T: Perché che?? Ooooh!! Perché…dai dispiaceri che avreta perché… è aggettivo qualificativo, no?!
Perché dovete lasciare nostro nipote, che gli zii che siamo noi, medesimo di persona; (Peppino si asciuga il sudore...) ma che stai facendo una faticata che ti asciughi il sudore?....che siamo noi medesimi di  persona vi mandano  questo (alzando il pacchetto con le mani ), perche' il giovanotto e' studente che studia, che si deve prendere una laura........
P: laura....
T: laura. Che deve tenere la testa al solito posto, cioe'....
P: Cioe'...
T: Sul collo. Punto, punto e virgola, un punto e un punto e virgola.
P: Troppa roba!
T: Lascia fare! Che dicono  che noi siamo provinciali, che siamo tirati.
P: Ma è troppo!
T: Salutandovi indistintamente... salutandovi indistintamente... sbrigati!!! Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo noi...apri una parente e dici che siamo noi, i fratelli Caponi.
P: Caponi.
T: Hai aperto la parente? Chiudila!
P: Ecco fatto.
T: Vuoi aggiungere qualcosa?
P: Io, insomma, senza nulla a pretendere, non c'è bisogno....
T: In data odierna?
P: Eh, ma poi?
T: Ma no, va bene', si capisce.
P: Si, si, si capisce. 

 

«[...] La scena della lettera, secondo la testimonianza diretta di Teddy Reno, nasce all’inizio come ricordo manipolato di un episodio analogo nel film "Miseria e nobiltà". Anni dopo, Ettore Scola rivelerà che nel testo ci sarebbe anche il suo zampino, ma il grosso è frutto della genialità d’antica scuola dei due protagonisti: centro comico del film, gorgo di vertiginosa buffoneria, devastante incursione nel linguaggio, soqquadro di sintassi e senso comune, è tra i momenti più celebri e citati del cinema italiano.
Teddy Reno la vede nascere direttamente sul set, dopo un breve conciliabolo fra Totò e Peppino poco distante dai riflettori: “Uno diceva una battuta, l’altro si metteva a ridere, l’altro diceva una battuta, ridevano, non ridevano... A un certo momento mi sono accorto che ridevano tutti e due, erano soddisfattissimi. Al pomeriggio di quel giorno nessuno si aspettava la lettera, perché non era scritta nel cosiddetto copione: hanno preso di sorpresa tutti, compreso il produttore”. Si gira, e il risultato è talmente travolgente che un tecnico delle luci si lascia scappare una sonora risata rovinando la ripresa. Una commissione interna evita che il poveraccio venga licenziato ma Totò e Peppino, arrabbiati per l’interruzione, hanno bisogno di sbollire un paio di giorni prima di rifarla. La scena montata è probabilmente un misto dei due ciak, incollati tra loro grazie a pleonastici inserti di Vittoria Crispo, la sorella dei Caponi.
Totò, Peppino e la... malafemmina è il secondo film della coppia, o forse il primo vero e proprio, perché "La banda degli onesti" era interpretata da un terzetto. Il duo si scopre qui miracolosamente e definitivamente complementare; l’impresa di mettere su uno stesso piano l’umanità di Peppino e la ‘disumanità’ di Totò riesce perché ciascuno cede qualcosa all’altro (Totò si lascia un poco addomesticare, Peppino accetta di misurarsi anche con l’assurdo), mantenendo però sempre le rispettive caratteristiche per giocarle in chiave di differenziazione. Affiatati dalle comuni esperienze giovanili e da un’amicizia che ha attraversato anche gli anni tempestosi della guerra, Antonio e Peppino si ritrovano fratelli nel cinema, e possono mettere in scena la loro opposizione basandosi su un’intimità quasi famigliare.[...]»
 
ALBERTO ANILE (da FB)

domenica 11 agosto 2024

L'egoismo della migrazione

Ci sono tanti fattori che condizionano le scelte delle persone; io non voglio essere rigida e sicuramente non voglio demonizzare qualsiasi tipo di migrazione. (...)

C'è chi migra per aiutare gli altri, o per amore, o per imparare, o per offrire un servizio all’umanità intera e non solo a una sua parte. 

Ma dietro a tantissime storie di migrazione, per quanto umanamente comprensibili e anche ammirevoli nell’impegno e nel coraggio che hanno richiesto, c’è fondamentalmente una motivazione egoistica. 

Per sè, per i propri figli. E basta. Non per il paese da cui sono partiti. Non per il paese che li riceve.

GAIA BARACETTI