domenica 26 settembre 2021

Scuola egualitaria

È facile infatti mostrare l’incompatibilità tra conoscenza critica e ideale dell’uguaglianza assoluta: la conoscenza prende sul serio ciò che esiste; ma ciò che esiste è sempre determinato, cioè differente, dunque la conoscenza deve per sua natura valorizzare la differenza; invece l’esigenza di uguaglianza assoluta nasce dall’insoddisfazione per ciò che esiste, proprio perché esso è determinato, differente; essa è dunque incompatibile con il presente, in fuga volontaristica verso il futuro. L’odio ugualitario della conoscenza si esprime in molti modi, non solo come disprezzo teologico della ragione per attenersi alla rivelazione, ma anche come insofferenza illuminista della metafisica e della teologia e infine come rifiuto marxista della filosofia. Stretta da tanti giganti, la conoscenza può confidare più sulle cose, che sugli uomini.

La polemica astiosa contro il liceo classico, perché era fondato sul principio della conoscenza critica, è stata portata avanti non solo dal pragmatismo borghese, ma soprattutto dalle ideologie ugualitarie: dai comunisti che gli rinfacciavano il classismo, e dagli illuministi, che gli rinfacciavano il nozionismo e il tradizionalismo. I decreti delegati che hanno inteso democratizzare la scuola sono stati voluti dal PCI. Luigi Berlinguer, che con l’autonomia ha inferto il decisivo colpo d’ariete alla scuola italiana, viene dal PCI e ha goduto il sostegno entusiasta della CGIL, federazione dei lavoratori della conoscenza. 

Proprio nel momento in cui lasciavano i lavoratori esposti alla pressione neoliberale, gli ex-comunisti lenivano i propri sensi di colpa restando fedeli a sé stessi nell’unico campo in cui era loro consentito. Le buone intenzioni di fare della scuola non più una caserma autoritaria e oppressiva, ma il nido in cui gli insegnanti, scesi dalla cattedra, facessero da animatori della spontaneità già matura di ogni alunno, sono state la pelle d’agnello sotto la quale i lupi dell’ugualitarismo hanno espulso il rigore della conoscenza critica. 

Così l’aristocratica severità gentiliana si è dissolta e la democrazia matriarcale è divenuta impercettibilmente il principio unico e inderogabile della pedagogia: è perché ogni bambino ha diritto di esprimere la sua ricca spontaneità che essi non sanno più impugnare la penna, e se sanno leggere non capiscono quello che leggono; è la preoccupazione di impedire le disuguaglianze che suggerisce agli insegnanti la rinuncia all’insegnamento, che induce i consigli di classe e le commissioni d’esame alle più sottili psicologie pur di promuovere anche l’ignoranza più beata, indifferenti alle conclusioni che gli alunni ne trarranno – che sia tutto regalato, che non serva impegno, che il successo scolastico sia un diritto naturale come l’amore materno e non occorra meritarlo con l’adempimento dei doveri.

Il degrado della scuola a causa dell’odio ugualitario per la conoscenza non è una novità della nostra epoca, ma il riprodursi di un antico errore. Nella scuola pubblica, creata dall’assolutismo illuminato, la rivoluzione francese scorse uno strumento di educazione civile, vale a dire di preformazione totalitaria dei singoli. (...)

Rifluiti nell’illuminismo come forma originaria del messianismo secolarizzato dopo la loro catastrofe storica, gli ex-comunisti hanno ripreso il sogno giacobino e hanno fatto della scuola un falansterio per l’educazione ideologica, il benessere, l’avviamento professionale dei suoi assistiti, che evita l’odiosa istruzione per timore di affaticarli o frustrarli. Poiché l’ugualitarismo dell’ignoranza non comporta evidenti espropriazioni, anzi compensa con i diletti della pigrizia, solo la saggezza poteva preoccuparsi della decadenza dell’elemento aristocratico dell’istituzione; ma è mancata o le è mancato il coraggio; infatti solo pochi hanno resistito.

La scuola assistenziale finge gli alunni uguali e li lascia uguali. Una scuola pubblica che si rispettasse riconoscerebbe una doppia disuguaglianza: quella iniziale del talento e quella finale della preparazione; dovrebbe dare di più a chi ha avuto meno dalla natura e dal caso: stargli più accanto per abituarlo alla disciplina che quello non sa imporsi da solo, perché raggiunga comunque il livello teoretico necessario al cittadino. Una scuola pubblica che si rispettasse dovrebbe esaltare il talento, anzitutto rispettando ciò che per il talento ha valore: la conoscenza disinteressata, la severità dell’impegno, la finezza del gusto, e poi coltivandolo in modo che giunga al virtuosismo.

SOLLEVAZIONE

mercoledì 8 settembre 2021

NBA - pronostici 2021/2022

I miei pronostici per la nuova stagione, prima dell'inizio dei training camp.

EST 

PO sicuri
MIL - PHI - ATL - BRK - MIA

PO da conquistare
IND - BOS - NYK - WAS - CHI

Lottery
ORL - TOR - CHA - DET - CLE


WEST

PO sicuri
LAL - GSW - UTH - DEN - PHX

PO da conquistare
LAC - DAL - POR - MEM - NOP

Lottery
SAC - HOU - MIN - SAS - OKC