martedì 31 maggio 2022

De-globalizzazione

La vittima più illustre della guerra in Ucraina è il processo di globalizzazione. In effetti, la de-globalizzazione era già cominciata alla chetichella una decina di anni addietro, ma prima il Covid, poi una serie di incidenti ed infine l’invasione dell’Ucraina ne hanno accelerato notevolmente il corso. 

Una buona notizia, visti i danni che la globalizzazione ha fatto, ma non priva di contropartite pesanti. Amalgamare tutte le economie del mondo in un unico titanico sforzo estrattivo è ciò che ha permesso di sfruttare risorse altrimenti irraggiungibili ed aprire nuovi mercati ad una sistema economico che se non cresce muore. 

La deblobalizzazione chiuderà definitivamente le restanti opportunità di crescita in quasi tutti i campi, accelerando invece i tempi di una decrescita che sarà tanto più tumultuosa e dura, quanto più ci ostineremo ad ignorare il fatto che quale che sia il costo della decrescita, sarà sempre meno peggio del costo dell’ostinarsi a sognare una crescita che in Occidente è finita da decenni e che nel resto sta finendo proprio ora, sotto i nostri occhi.

JACOPO SIMONETTA

lunedì 30 maggio 2022

Armi biologiche

La “guerra biologica” è qualcosa che i governi delle potenze mondiali considerano molto seriamente. (...)  Ma che cosa possono fare veramente le armi biologiche? 

Fino a ora, non c’è mai stato un caso in cui sono state effettivamente utilizzate e non è detto che sia facile crearle. Potrebbe essere addirittura impossibile. 

Un altro punto interessante è quello delle nostre difese biologiche innate. Quelle che hanno avuto “eoni” di tempo per evolversi in modo tale da proteggerci dai germi in modo ottimale. 

Per quelli che cercano di mettere a punto un’arma biologica efficace, il sistema immunitario è un grosso ostacolo, forse un ostacolo insormontabile (e meno male!!).

UGO BARDI

sabato 28 maggio 2022

Una perla di D'Annunzio

LA PASSEGGIATA

Voi non mi amate ed io non vi amo. Pure
qualche dolcezza è ne la nostra vita
da ieri: una dolcezza indefinita
che vela un poco, sembra, le sventure
nostre e le fa, sembra, quasi lontane.
 
Ben, ieri, mi sembravano lontane
mentre io parlava, mentre io v’ascoltava,
e il mare in calma a pena a pena ansava,
ed eran quei vapori come lane
di agnelli, sparsi in un benigno cielo.
 
Mi veniva da voi o da quel cielo
e da quel mare l’umile riposo?
Certo, in un punto, io fui quasi oblioso.
Lane di agnelli, gigli senza stelo,
vaghe bianche apparenze, in cielo, in mare...
 
Come leggero ai lidi ansava il mare!
Il vostro passo diventò più lento.
Come leggero anche! Ed io era attento
più al ritmo di quel passo o a quell’ansare,
o a le vostre parole, o al mio pensiero?
 
Parea che io non avessi alcun pensiero.
Non pensava. Sentiva, solamente.
Dite: non foste mai convalescente
in un aprile un po’ velato? È vero
che nulla al mondo, nulla è più soave?
 
Qualche cosa era in me, di quel soave.
Pure, voi non mi amate ed io non vi amo.
Pure, quando vi chiamo, io non vi chiamo
per nome. E il vostro nome è quel de l’Ave:
nome che pare un balsamo a la bocca!
 
Quando parlate, io non guardo la bocca
parlare, o al men non troppo guardo. Ascolto;
comprendo, vi rispondo. Il vostro volto
non muta se la mia mano vi tocca.
La vostra mano è quella che non dona.
 
Nulla di voi, nulla di voi si dona.
Però, nulla io vi chiedo, nulla attendo
se bene, debolmente sorridendo
come chi langue e pur non s’abbandona...
Oh, no! Voi eravate, ieri, stanca.
 
Voi eravate ieri molto stanca,
oh tanto che vi caddero di mano
i fiori. Non è vero che di mano
vi caddero le rose, tanto stanca
eravate? Così vi vedo ancóra.
 
E fate che così vi veda ancóra,
un’altra volta, un’altra volta sola.
Forse... Oh no. Sorridete. È una parola
vana questa che io dico. Voi, signora,
siete per me come un giardino chiuso.
 
Siete per me come un giardino chiuso,
dove nessuno è penetrato mai.
Di profondi invisibili rosai
giunge tale un divino odore effuso
che atterra ogni desìo di chi l’aspira.
 
Non ad altro la nostra anima aspira
che a una tristezza riposata, eguale.
Conosco il vostro portentoso male;
e il dolore ch’è in voi forse m’attira
più de la vostra bocca e dei capelli
 
vostri, dei grandi medusèi capelli
bruni come le brune foglie morte
ma vivi e fieri come l’angui attorte
de la Gorgone, io temo, se ribelli,
e pieni del terribile mistero.
 
Me non avvolgerà tanto mistero.
Dicono che nel folto de le chiome
voi abbiate una ciocca rossa come
una fiamma: nel folto chiusa. È vero?
Io la penso, e la veggo fiammeggiare.
 
La veggo stramente fiammeggiare
come un segno fatale. - O passione
arsa a quel fuoco! - Tutte le corone
de la terra non possono oscurare
quel segno unico. Voi siete l’Eccelsa.
 
Voi che passate, voi siete l’Eccelsa.
E passate così, per vie terrene!
Chi osa? Chi vi prende? Chi vi tiene?
Siete come una spada senza l’elsa,
pura e lucente, e non brandita mai...
 
Oh, dove sono giunto! Perché mai
vi dico queste cose? Perdonate
chi sogna. Perdonate, perdonate.
Il tramonto è una fiamma, e i marinai
cantano da le navi, e odora il mare.
 
Voi vedete: non è lo stesso mare
di ieri. Voi vedete: è un altro cielo.
Lane di agnelli, gigli senza stelo,
vaghe bianche apparenze, in cielo, in mare:
queste cose rispondon meglio a noi,
 
meglio a le nostre anime stanche. Noi
saremo paghi di qualche dolcezza
mite, noi cercheremo una tristezza
riposata ed eguale. Ed abbia i suoi
cieli velati Aprile, come ieri,
 
i suoi mari quieti, come ieri;
sì che possiamo noi recar lungh’essi
i lidi, o sotto gli alberi, sommessi
colloqui e sogni e taciti pensieri,
- o voi dal dolce nome che io non chiamo! -
 
perché voi non mi amate ed io non vi amo.

Gabriele D'Annunzio

mercoledì 25 maggio 2022

NBA - Decalogo per GM

Dieci regole di buon senso per gestire al meglio una squadra NBA:

1 - Il nostro obbiettivo è raggiungere i Play Off, non vincere il titolo. Quindi possiamo evitare le grandi stelle ed i loro stipendi spropositati. 

2 - Il totale dei salari dei giocatori a roster - esclusi quelli al minimo contrattuale - non deve mai superare il CAP

3 - Le scelte al draft si usano e non si scambiano.

4 - Le gerarchie dell'organizzazione devono essere chiare: prima viene la società, poi viene la società, poi viene il coach e poi vengono i giocatori.

5 - Nello spogliatoio nnn devono mai esserci delle teste di cavolo, anche se di talento.

6 - Non bisogna pagare i giocatori più di quello che valgono. Per sapere quanto offrire, basta elaborare una buona formula che trasformi i dati statistici (compresi quelli avanzati) in salario. 

7 - Si gioca sempre per vincere. Il thanking non è una opzione per la nostra squadra.

8 - I contratti pluriennali devono avere salario costante o a scendere, mai a salire. 

9 -  Non si concedono contratti con Player Options

10 - I giocatori sotto contratto non si tagliano: si usano o si scambiano.


martedì 24 maggio 2022

Grandi Leader

Né i soldi né le intimidazioni possono fare molto per controllare i leader di alto livello: stanno cavalcando la tigre, lo sanno bene. Quindi non si possono permettere di apparire deboli o, peggio, come traditori dei loro paesi. 

Il sesso può essere uno strumento più efficace e la storia ci dice che molti politici potrebbero avere scheletri nei loro armadi. Ma i leader veramente potenti possono intimidire i loro critici e permettersi di essere donnaioli o pervertiti sessuali.

Quindi, accarezzare un ego esagerato può essere la migliore strategia per influenzare un leader. Tutti i leader dei paesi sono normalmente uomini solitari (molto raramente donne) circondati da persone che non hanno alcun interesse e nessuna convenienza a contraddirli. 

I leader più anziani possono essere particolarmente sensibili a questo approccio e, sicuramente, invecchiando, le loro capacità mentali non migliorano. Lev Tolstoj ci ha fornito una descrizione notevole di come Napoleone I abbia commesso errori incredibili semplicemente facendo le cose che aveva sempre fatto e poi scoprendo con orrore che queste cose non funzionavano più.

UGO BARDI

mercoledì 18 maggio 2022

I piani di Hitler

È vero che Hitler aveva una grande volontà di rivincita: e infatti nel 1940 impose che la resa della Francia fosse firmata nello stesso vagone ferroviario in cui ventidue anni prima la Germania aveva firmato la sua. 

Ma i suoi piani, quali risultavano da Mein Kampf, non includevano una tremenda vendetta nei confronti della Francia o la sua annessione al Reich. Prova ne sia che i francesi credettero, col governo Pétain, di potersela cavare a buon mercato, malgrado la sconfitta. (...)

A parere di Hitler, il Lebensraum, lo spazio vitale di cui la Germania aveva bisogno, avrebbe dovuto trovarlo ad est, colonizzando la Polonia e la Russia. Il dittatore disprezzava gli ebrei e gli slavi ma addirittura, per quanto riguarda ad esempio gli inglesi, quasi gli dispiacque trovarsi in guerra contro di loro: bianchi, ariani, occidentali e di lingua germanica, avrebbero dovuto essere almeno neutrali.

GIANNI PARDO

sabato 14 maggio 2022

Barzelletta

Siamo in Israele, dopo il successo fulminante nella Guerra dei Sei Giorni. 

Nel governo fanno il conto delle spese affrontate per gli armamenti e degli altri gravi problemi del Paese, e un ministro ha un’idea brillante: “Dichiariamo guerra agli Stati Uniti”. 

Gli altri lo guardano costernati: “Sei pazzo? Ci batterebbero in un paio d’ore”. “Appunto, dice quello. Dopo ci occuperebbero e penserebbero a tutto loro”. 

Il Primo Ministro lo guarda ironico. “Bel piano, veramente. E se poi vinciamo?”

mercoledì 11 maggio 2022

Tasso di natalità

Quando si dice che i tassi di natalità, ad esempio, sono alti in Africa o in Bangla Desh, ma troppo bassi in Europa si dice una menzogna colpevolmente nascosta. 

E’ vero infatti che la natalità è concentrata in certe aree, dove tra l’altro non vi sono risorse, ma poiché il mondo oggi è globalizzato, l’affermazione che la crescita demografica è riservata a certe zone è falsa. In passato, quando gli spostamenti di popolazione erano più rari e difficoltosi, le risorse locali (acqua, produzione agricola, alimentari, lavoro, sanità ecc.) fungevano da limitazione alla natalità.

Oggi questo non costituisce più impedimento alle alte natalità, in quanto i nuovi nati, spesso ancora minorenni, si trasferiscono (o meglio vengono trasferiti con vere e proprie tratte…) nelle aree dove possono trovare risorse adeguate (Europa essenzialmente).

AGOBIT

domenica 8 maggio 2022

Crisi energetica

L’aumento – in questo momento è praticamente il raddoppio – dei costi dell’energia, riverbera su tutte le attività economiche. Non è una cosa temporanea che finirà quando finisce la guerra in Ucraina (sperando che finisca presto). E’ una tendenza strutturale che è cominciata prima della guerra e durerà ancora per molto tempo. 

E non te la cavi semplicemente abbassando il termostato del riscaldamento di casa, come il governo ci ha raccontato. Nemmeno per idea: un privato cittadino può anche decidere di starsene al freddo indossando due paia di calzini di lana, ma non puoi far funzionare dei macchinari industriali usando dei calzini di lana. 

La produzione industriale richiede energia e molte attività che potevano dare dei profitti con un certo costo dell’energia non hanno più senso con i costi attuali, molto più alti.

UGO BARDI

martedì 3 maggio 2022

Vivere col sole

Negli ultimi decenni, ci siamo abituati a usare l'energia ogni volta che lo desideriamo. Ciò mette a repentaglio una rapida transizione, poiché l'abbinamento dei nostri attuali modelli di consumo alla fornitura rinnovabile richiederebbe un'enorme quantità di stoccaggio. Nel dibattito sulla transizione, questo è spesso considerato l'ostacolo chiave per raggiungere un sistema energetico privo di fossili.

In contrasto con le limitazioni biofisiche per salvare un clima ospitale, i nostri modelli di consumo non sono scontati. Possiamo e dobbiamo ripensare fondamentalmente al modo in cui utilizziamo l'energia. Seguendo il corso del sole, proprio come fanno i girasoli, possiamo programmare le nostre attività più energivore intorno a mezzogiorno e in estate, riducendo al minimo la domanda di notte e in inverno.

HARALD DESING