mercoledì 11 giugno 2025

Elogio della Sintesi

LUMEN ha scritto: "Temo, a volte, di essere un po’ troppo sintetico. Io adoro la sintesi, ma mi rendo conto che, in certi casi, si può perdere in chiarezza."


Il commento di ALIDA PARDO
<< Le sue parole mi hanno indotta a fare qualche riflessione sulla sintesi. Mi sono chiesta innanzi tutto se la sintesi possa essere eccessiva. In teoria sì. Ma solo quando si interloquisce con gli altri.
Se si usano frasi secche e risolutive, si costringe l’ascoltatore a fare vertiginosi salti indietro nel tentativo di ripercorrere a velocità la strada che ha portato alle conclusioni esposte. Strada che, invece, richiede il suo tempo. L’interlocutore si sente messo davanti a degli assiomi che tende a rifiutare: si sente maltrattato intellettualmente. 
Ma si tratta di comunicazione maldestra, non di eccesso di sintesi. Si rischia di essere poco chiari, come dice lei, perché si è inidonei alla comunicazione, sia sul piano didattico (se si è insegnanti) sia sul piano più genericamente psicologico – o del naturale buon senso – negli altri casi.
La sintesi – trascurando l’accezione filosofica e scientifica della parola e limitandoci al significato corrente – a mio parere non può essere eccessiva perché è un processo mentale.
Come punto d’arrivo di un percorso logico, la sintesi è un momento di gratificazione della mente. L’essere umano può dire alla realtà: “Cara realtà, ho intaccato la tua durezza, ti ho fatta a fettine e alla fine sono riuscito a penetrare la tua essenza. Le mie conclusioni ti inchiodano, ti imprigionano in un punto chiaro e fermo da cui non puoi uscire”. 
La sintesi rappresenta il piacere intellettuale della comprensione. Limitatamente al problema esaminato, ovviamente. Subito dopo comincia un’altra sfida.
Anche la sintesi intesa come “concisione”, “stringatezza”, è un processo mentale. Di solito in chi parla o scrive si rilevano caratteristiche opposte: dispersione espositiva e stagnazioni. E allora, per ripulire il pensiero degli elementi non significativi o devianti, ben venga la sintesi, che rivela grande intelligenza e capacità critica.
Non so dire granché della sintesi in letteratura. Non trovo esempi soddisfacenti. Certo, M’illumino di immenso è una poesia “sintetica”. Ma è poesia? O non è piuttosto un’espressione brillante? A me pare che in Leopardi ci sia molto di più, e non solo perché le sue poesie sono più lunghe.  >>

Nessun commento:

Posta un commento