giovedì 11 novembre 2021

Paradosso Maori

C’è un mio personale corollario al “paradosso di Jevons”, quello che ho definito “paradosso Maori”, la cui formulazione di base può essere questa: 

“qualunque pratica messa in campo per stabilizzare l’economia e migliorare il benessere diffuso di una popolazione (ivi inclusa una riduzione pianificata dei consumi, o il controllo demografico) otterrà il solo risultato di rendere la società che la metta in pratica appetibile per il desiderio di conquista da parte di altre realtà meno benestanti”.

 Marco Pierfranceschi


lunedì 8 novembre 2021

Aforismi

A CIASCUNO IL SUO

Il fascino delle grandi religioni è che tutti ci possono trovare qualcosa. La persona semplice ci trova il mistero, l'intellettuale la sottigliezza teologica, il superstizioso le arti magiche, il violento la guerra contro gli infedeli, l'odiatore la persecuzione degli eretici, l'emarginato la giustizia divina, il governante  la giustificazione del proprio potere, eccetera eccetera. E tutti sono contenti.

 

GOSSIP

Ai tempi della preistoria, quando gli uomini vivevano in piccoli gruppi tribali, il pettegolezzo era fondamentale, per sapere tutto degli altri membri. Adesso che sulla terra vivono miliardi di persone, siamo passati ai pettegolezzi sui VIP. Che però non servono a nulla.

 

VIOLENZA

Quando gli uomini pacifici, che sono la maggioranza, subiscono le angherie degli uomini violenti, ai quali non riescono ad opporsi, vanno a cercare l'aiuto di altri violenti, nella speranza che possano difenderli. Purtroppo i violenti buoni esistono solo al cinema e nella letteratura, ma non nella realtà, perchè la loro indole è sempre la stessa. E così, spesso, cadono dalla padella nella brace.

 

ORGOGLIO

L'orgoglio è una grande forza, ma è anche una bestia ingorda, che va nutrita con moderazione. Altrimenti, se viene manovrato da qualcuno senza scrupoli, può farci diventare dei burattini nelle mani altrui.

 

VINO VERITAS

Il collezionista più sfortunato è quello di vini. Perchè quando rimane con l'ultima bottiglia di un certo vino si trova di fronte ad un dilemma insolubile: se la beve non ce l'ha più, ma se non la beve è come se non ce l'avesse.

 

ELITES

Far parte della vera 'elite' dipende dalla ricchezza. Se uno ha abbastanza soldi per comprare gli uomini che gli servono, fa parte dell'elite. Se invece appartiene a coloro che possono essere comprati, no. 


POLITICA

La politica è l'arte di tenere buono il popolo, mentre vengono servite le elites.


PRIVACY

La privacy è uno dei totem del nostro tempo e vengono emesse sempre più leggi per la sua protezione. Ma sono davvero utili, a parte la confusione ? In teoria sì, ma forse, in pratica, servono solo per violarla più facilmente.

 

 

Diritto naturale

L’ideale illuministico dei diritti dell’uomo è figlio di un’altra illusione: il “diritto naturale”. Cosa di cui si cominciò a parlare in quell’epoca e che, dai tempi di Grozio, è rimasto un sogno di molti. 
Il diritto naturale ha una strana caratteristica: tutti credono di sapere che cos’è e tutti l’approvano, prima ancora di conoscerne il contenuto. Ed inoltre – ulteriore illusione – pensano che, se si adottasse, il Paese funzionerebbe benissimo. In realtà, in primo luogo gli interrogati non sanno  dire che cos’è; in secondo luogo – e soprattutto - non saprebbero esporne il contenuto. 
Lo stesso Grozio, che del diritto naturale è stato il teorico,  si è limitato a tre o quattro norme. Ciò significa che un Paese in cui le uniche leggi fossero quelle “naturali” previste da Grozio sarebbe un Paese anarchico. Non si può governare un Paese stabilendo soltanto che è meglio non uccidere il prossimo e non molestare chi possiede qualcosa. 

Il diritto naturale non esiste. Esiste soltanto il diritto positivo. Ed anzi non basta che le leggi siano scritte e promulgate: il diritto esiste quando esistono anche le strutture (forza pubblica e amministrazione giudiziaria) che lo applicano.

GIANNI PARDO

domenica 7 novembre 2021

Aforismi

Ancora oggi, il meccanismo più usato dagli uomini per cercare di comprendere il mondo rimane il "post hoc, ergo propter hoc". E' facile e sembra funzionare bene. Ma comporta anche tragici errori.

 

Non esistono società giuste. Esistono solo 'società ingiuste pacifiche' e 'società ingiuste violente'. Io preferisco le prime.


In fondo, cos'è che ci rende contenti o scontenti ? La nostra percezione dei rapporti con gli altri. Ci rende contenti tutto quello che che ci fa sentire superiori ('sentire', non 'essere'). E ci rende scontenti tutto quello che ci fa sentire inferiori.

 

La crisi del matrimonio tradizionale ha molte cause, ma tra di esse c'è anche un intervento giuridico preso con le migliori intenzioni: l'abolizione della distinzione tra figlio legittimo e figlio illegittimo.  Da quel momento in poi, nulla è più stato come prima.

 

Ma a cosa serve davvero la cultura, visto che più si legge, più opinioni diverse si trovano ? Ad avere dei dubbi. Per avere delle certezze, basta la propaganda.


Il cane è l'unico essere vivente che può provare veramente (e non per semplice auto-inganno) un'esperienza "mistica" con la divinità. Gli basta guardare il suo padrone.


Una cosa esteticamente brutta può solo essere costosa. Perchè altrimenti nessun la compra. Ma una cosa costosa ha sempre il suo fascino, e trova sempre l'avventore.

 

La scienza ci mostra la verità oggettiva, ma, forse proprio per questo, non è consolatoria. L'arte, la religione e la filosofia, invece, sì. Per questo il pensiero umanistico non morirà mai.

 

 

 


sabato 6 novembre 2021

Povera scuola

Da alcuni mesi mia moglie sta facendo delle supplenze in una scuola media ed il bestiario nel quale si trova coinvolta è qualcosa che fa pensare di non potere più usare la parola scuola.
Solo per esempio: al fine di non traumatizzare i poveri ragazzi non bisogna usare la penna rossa nelle correzioni, per le interrogazioni (ammesso che di interrogazioni si possa parlare) non chiamare in ordine alfabetico perché potrebbero non reggere alle emozioni. Non continuo per carità di patria…
Metà delle classi sono “bes” (bisogni educativi speciali), sigla di cornice che contiene poi al suo interno una miriade di altre sigle più o meno impronuciabili di difficoltà o patologie presunte, un tempo inesistenti (in realtà, si tratta perlopiù di ragazzi che non hanno voglia e che disturbano, che anziché essere raddrizzati come si faceva una volta, ora vengono invece trasformati in vittime da comprendere). Risultato della proliferazione dei “bes”: verifiche facilitate (essere 'bes' paga, per così dire) ed una pletora di insegnati di sostegno che nella maggior parte dei casi fanno poco o nulla, salvo percepire lo stipendio pubblico e non perdersi uno sciopero o una assemblea sindacale.
Tralascio il livello dell’apprendimento dei delicatissimi ragazzi di cristallo, perché è anche peggio (molto peggio) di quello che si può immaginare.

dal BLOG di GIANNI PARDO