lunedì 23 settembre 2024

La Russia e gli armamenti

[La Russia] – per ragioni inerenti anche al suo suolo e al suo clima – è povero e moderatamente industrializzato. I russi sono poco oltre 140 milioni, ma il PIL del Paese è inferiore a quello dell’Italia (60 milioni). (...)

E tuttavia questo Paese ha una monocultura di (relativo) successo: l’industria delle armi.ha una monocultura di (relativo) successo: l’industria delle armi.

Per questo fatto le spiegazioni potrebbero essere molteplici, ma la più semplice è che si tratti di una scelta strategica, inerente ai principi fondamentali legati alla sopravvivenza della Federazione. 

Da sempre la Russia teme di essere invasa e dominata (le è del resto avvenuto ripetutamente, data la sua mancanza di confini naturali); dunque avere molte armi e, se possibile di ultimo modello, è una garanzia di sopravvivenza. Riuscendo poi a venderle anche all’estero, si possono prendere due piccioni con una fava. (...)

[Inoltre] i russi credono solo alla forza e questa è una sfida alla storia. In particolare al detto francese secondo cui on peut tout faire avec des baïonnettes, sauf s’asseoir dessus: si può fare di tutto con le baionette, salvo sedercisi sopra. 

Il senso è che vanno bene per una battaglia, ma non per la normalità. Se Roma è durata tredici secoli è perché, malgrado i suoi enormi difetti, godeva del consenso dei governati. 

Se invece la Russia è stata odiata dovunque abbia posato gli stivali (nell’Est europeo per 40 anni e più) è chiaro che era sprovvista della saggezza di Roma. O di Londra, nell’Ottocento.

GIANNI PARDO

domenica 15 settembre 2024

Filiere internazionali

Il settore dell’energia, così come l’informatica, la microelettronica e tanti altri, prospera grazie a collaborazioni e joint venture internazionali le quali rischiano di rimanere vittime delle crescenti tensioni politiche tra stati che stanno creando una frattura profonda tra l’Occidente e i paesi afferenti ai BRICS. 

Ad esempio, la Cina ha consolidato la leadership nel settore dei pannelli fotovoltaici monocristallini, mentre la UE ha da poco confermato l’intenzione di non sanzionare l’azienda russa ROSATOM a causa della forte dipendenza del comparto atomico europeo nei suoi confronti.

Se davvero Putin sta 'uccidendo' il sistema economico integrato a livello globale, potrebbe risultare molto complesso, se non impossibile, rilocalizzare efficacemente filiere produttive articolate in tutto il mondo, con pesanti ripercussioni per il mantenimento di tecnologie ritenute oramai ampiamente acquisite. 

E mentre all’umanità urge approntare risorse utili prima di schiantarsi definitivamente contro gli scogli dei limiti dello sviluppo, è davvero triste che la priorità venga accordata ad armamenti e altri strumenti utili solo per aggravare il disastro.

IGOR GIUSSANI

domenica 1 settembre 2024

Montanelli e l'Islam

L'Islam ebbe una grande cultura solo quando, nella loro cavalcata conquistatrice, i suoi Califfi incontrarono la cultura greca, quella egiziana e quella ebraica. Ma questo risale a Averroè e Avicenna, cioè a mille anni fa pressappoco. 

Da allora l'atteggiamento dell'Islam verso la cultura è sempre rimasto quello del famoso Califfo che, quando gli chiesero cosa dovevano fare della grande biblioteca di Alessandria da lui conquistata, rispose: "Se tutti quei libri dicono ciò che dice il Corano, sono inutili. Se dicono cose diverse, sono dannosi. Nell'un caso e nell'altro, meglio bruciarli". [...]. 
 
L'Islam è una religione di analfabeti, in cui la cultura è monopolio degli Ulema, che sanno solo di Corano e passano la vita a indagarne i misteri (che non ci sono). Citatemi un'opera d'arte e di pensiero islamica degli ultimi due o trecent'anni.

Indro Montanelli