lunedì 25 novembre 2024

La calda notte dell'ispettore Tibbs - Film (1967)

<< Uscito praticamente in contemporanea con "Indovina chi viene a cena" quest'altro bellissimo film sui problemi razziali contribuisce a lanciare Sidney Poitier come divo (anche se l'oscar lo ha preso Rod Steiger).
Ottima comunque l'ambientazione in uno stato del profondo sud degli Stati Uniti, dove un'ispettore di polizia di colore è fuori da ogni immaginazione.
Ottima la sequenza in cui si vedono i lavoratori negri lavorare ancora nei campi di cotone come quando erano schiavi in contrasto con questo abilissimo ispettore di polizia ben vestito e molto in gamba sotto tutti gli aspetti.
Bellissima comunque la figura del capo della polizia locale Rod Steiger, razzista e all'inizio tremendamente prevenuto nei confronti dell'ispettore di colore, che a poco a poco ha fiducia in lui, lo stima ed alla fine gli diventa amico.
Ottimo il particolare della scena finale alla stazione ferroviaria, in cui gli porta la valigia, cosa inaudita negli stati del sud di quel tempo dove un negro che dava uno schiaffo ad un bianco (anche se per contraccambiarlo) rischiava addirettura la vita. >>

<< Solido poliziesco vecchia maniera, arricchito dalla tematica razziale, sempre attuale negli Stati Uniti, più di quanto la data di produzione potrebbe far presupporre.
E' un film che trasuda 'americanicità' da ogni fotogramma, di bollicine di Coca Cola da una bottiglia appoggiata sul bordo della strada, dignitoso escursus che raffigura un Paese non solo fatto dalle luci delle grandi metropoli.
Realtà piccola quella di Sparta in Mississippi, ma non per questo priva d'interessi concorrenti: e allora, l'esito delle investigazione può non esser così tanto scontato.
Poitier è un figurino che non dimentica mai i puntini sulle 'i', Steiger vero mattatore-trascinatore: insieme formano una coppia da enciclopedia del cinema, che, fra gag ed inseguimenti, fa dimenticare pure quella pagina, relativa ai loro passati, lasciata quasi in bianco. >>

MYMOVIES

sabato 16 novembre 2024

Patto col Diavolo

Un giorno il signor Mario Rossi, stufo di una vita piena di tristezze e di tribolazioni, evocò il Diavolo, che subito gli comparve davanti.
Il Diavolo chiese: Cosa vuoi da me, misero mortale ?
Mario Rossi rispose: Voglio farti la più classica delle proposte. Sono disposto a venderti la mia anima, se tu mi renderai felice per tutta la vita.
Il Diavolo accettò la proposta e predispose il contratto, che venne regolarmente firmato da entrambe le parti.
Mario Rossi allora disse: Ecco, ho accettato di venderti l’anima. Adesso adempi al tuo impegno.
Il Diavolo rispose: Certamente. Da domani e per tutta la vita, tu ti chiamerai Felice Rossi.
E se ne andò sghignazzando.
Giunto al termine della sua vita, tutta piena di tristezze e di tribolazioni, il signor Rossi ricevette la visita del Diavolo, ben deciso a prendersi quello che gli era stato promesso.
Il Diavolo disse: Il contratto parla chiaro. Io ti ho reso Felice per sempre, ora la tua anima spetta a me. E di sotto c’è l’inferno che ti attende.
Ma il signor Rossi, che aveva riflettuto a lungo sulla questione, rispose: caro il mio Diavolo, ti sbagli. Quel contratto non vale per me. Non mi riguarda.
Il Diavolo scoppiò in una fragorosa risata: Certo che ti riguarda. E’ firmato da te in calce. Proprio qui.
Ma il signor Rossi scosse la testa: Niente affatto. Il contratto è stato firmato da Mario Rossi. Ma io mi chiamo Felice Rossi.
E se ne andò sorridendo.

venerdì 8 novembre 2024

L'appetito delle donne

Circa a 10 anni avete capito una cosa: ai maschi piace guardare belle ragazze nude, o seminude. Questo fenomeno e' meno marcato nelle donne.
Si, ad alcune donne, diciamo il 3% , piace guardare bei maschi nudi.
Le altre entrano nell'argomento sesso come una persona senza appetito entra in un ristorante. Se il cibo e' buono ne mangiano un pochino, ma anche un panino a casa andava bene.
Il desiderio femminile e' comparso in letteratura come una cosa "democratica", cioe' di tutte le donne, solo nell'ultimo secolo. Prima le donne normali non avevano appetiti.
E la letteratura erotica celebra le poche ad avere appetito.

URIEL FANELLI