venerdì 15 luglio 2022
NBA - Pronostici 2022/23
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giovedì 7 luglio 2022
Riscaldamento e demografia
La storia del riscaldamento globale è un ottimo argomento per permettere ai verdi di sopravvivere e di contare politicamente a livello mondiale, ma sono loro stessi a non crederci, per lo meno nei termini catastrofici che strombazzano su tutti i media.
Se ci credessero veramente, la loro battaglia anticonsumista e per una economia della redistribuzione basate solo sulle rinnovabili, verrebbe messa in secondo ordine rispetto al primo fattore all'origine del disastro ambientale: la sovrappopolazione umana del pianeta terra. L'equazione di Ehrlich mette al primo posto nell'Impatto sull'ambiente la popolazione umana. Ehrlich è molto chiaro al proposito:
"L'immissione in atmosfera dei principali gas serra, anidride carbonica e metano, che possono modificare il clima e rovinare la produzione agricola, non è facile da correggere. La concentrazione atmosferica di questi gas è strettamente legata alle dimensioni della popolazione. Conseguentemente, non c'è nessun metodo pratico per ottenere la necessaria riduzione dell'emissione di questi gas senza un controllo demografico ".
AGOBIT
lunedì 4 luglio 2022
Fattore umano
Il controllo sulla vita (del popolo) è sempre stato uno strumento nelle mani del capitale.
Il fattore umano è il più variabile tra i mezzi di produzione e, pertanto, fin dagli esordi, il capitale ha cercato di assoggettarlo, quindi di sostituirlo con la macchina e, infine, di stravolgerne la stessa essenza, rendendolo programmabile, rispondente ad impulsi meccanici, orientabile nei propri desideri e prevedibile quanto ai consumi futuri.
Si tratta dell’alienazione e della reificazione già ampiamente presenti nel pensiero di Marx, poi ripresi in varie declinazioni da molti filosofi successivi.
LUCA DINELLI
domenica 3 luglio 2022
Acquedotti
Non piove, non nevica d’inverno, i fiumi sono vuoti, gli invasi calano, i sindaci si scervellano per inventare soluzioni, razionamenti, regole.
Di colpo si discute animatamente sull’uso che facciamo dell’acqua. (...) E questa è una parte del problema, su cui molti riflettono.
Poi c’è l’altra parte: su dieci litri d’acqua che entrano nella nostra rete di distribuzione, quattro vanno persi, oltre il quaranta per cento, perché la rete è un colabrodo, gli investimenti non si sono fatti, l’acqua piovana non viene sfruttata, gli sprechi sono enormi, la politica non fa il suo mestiere.
Insomma, può risultare irritante l’accorato appello al risparmio e alla frugalità liquida se chi dovrebbe garantire l’approvvigionamento se ne fotte alla grande, non investe, non decide nuovi invasi, non sistema le condutture.
ALESSANDRO ROBECCHI