(Recensioni dal web)
Il risultato è un film di una bellezza sconvolgente. Perfetto nei meccanismi, straordinariamente interpretato (ogni attore, anche di supporto, si supera in bravura), con una sceneggiatura impeccabile. Un thriller politico maestoso, che parte lento ma che, dopo venti minuti, ti aggancia alla poltrona e non ti molla più.
Didascalismi tenuti a bada, attori super (Gosling, il pulitino che ti frega) e una drammaturgia tanto classica quanto efficace.
Clooney che si conferma un regista con idee e talento, onestà e rigore, costruisce un film classico, solido e appassionato anche grazie a uno straordinario cast che vede tra i protagonisti lo stesso George (in un ruolo più contenuto), l'astro nascente Ryan Gosling, due mostri sacri del calibro di Philip Seymour Hoffman e Paul Giamatti, Evan Rachel Wood e Marisa Tomei. (...) Tra i grandi temi del film c'è quello della seduzione: tutti i personaggi la usano come arma per ottenere ciò che vogliono, recitando un copione preciso.
Nella pellicola c'è tutto il teatrino della politica cui siamo abituati: sondaggi da decriptare, nemici da affossare, tradimenti, alleanze imbarazzanti. E soprattutto il sesso, più o meno torbido, più pericoloso di un serpente a sonagli.
George Clooney ama i dialoghi ficcanti e si circonda di interpreti di provata bravura per sostenerli dimostrando, ancora una volta, di possedere un talento registico non comune nell’elaborazione del montaggio, nell’uso del commento sonoro, nel modo ricercato in cui incastra scene e piani narrativi.
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