mercoledì 26 febbraio 2025

Guerra e retorica

Durante la prima guerra mondiale un generale fece girare, nella seconda armata, un dispaccio nel quale esigeva, in maniera irrevocabile, che le mitragliatrici da trincea venissero piazzate non piu' secondo i manuali, ma “in maniera geniale”.
Immaginate le truppe. “E che diavolo significa geniale? In che senso? Cosa intende?”.
Allo stesso modo, il Cadorna ordino' tassativamente che, da quel momento, tutte le cariche fossero “travolgenti”, specificando che non avrebbe accettato compromessi, o giustificazioni di sorta. Travolgenti, o fucilati.
Quello che stava succedendo era che sarebbero servite armi nuove, tecniche nuove, un addestramento nuovo, ma tutto quello che produsse la retorica fu di introdurre parole nuove, come “geniale” o “travolgente”. 
(...)
Sempre durante la prima guerra mondiale, sempre nella seconda armata – che poi si squaglio' a Caporetto, e non mi sorprende – arrivo' l'ordine che le trincee andassero difese con la massima virilita'. Ora, immaginate i soldati che venivano assaliti con artiglieria precisissima e lanciafiamme, e si trovavano non a ricevere nuove armi, ma la richiesta di essere “virili” nella difesa.

URIEL FANELLI

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