Nel 2011 Vladimir Putin, capo di stato della Russia moderna non più comunista, si aprì al libero mercato "da Lisbona a Vladivostok".
Gli ci vollero pochi mesi per capire che i capitalisti americani ed europei avrebbero fatto di lui un sol boccone, Russia compresa.
E fece prontamente marcia indietro.
Umberto De Santis