martedì 4 maggio 2021

Scienza

Io penso che il progresso dell'acquisizione di nuove conoscenze scientifiche è in rallentamento, e che, per ragioni legate a limiti fisici e cognitivi della nostra specie, è molto più importante quello che abbiamo capito negli ultimi due secoli di quello che potremo ancora capire nel prossimo millennio. 

Per cui non c’è più spazio per lo scienziato curioso che cerca di svelare i meccanismi naturali. 

C’è spazio solo per l’ingegnere industrioso che, sulla base delle conoscenze accumulate, costruisce strumenti funzionanti di una qualche utilità e, soprattutto, vendibili sul mercato. 

Luca Pardi

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