sabato 28 dicembre 2024
Giudici e PM
mercoledì 18 dicembre 2024
La Stangata - Film (1973)
Ambientato in un’America del 1936 tanto chiassosa e colorata quanto dura e crudele, narra la storia di Johnny Hooker(Robert Redford), che insieme a Luther Coleman è un ladruncolo che tira a campare con piccole truffe.
Johnny Hooker è un vero e proprio artista di strada, di raro talento. Astuto, imbroglione, scapestrato, faccia di bronzo: un giovane e talentuoso istrione. Henry Gondorff invece si improvvisa capocomico di una compagnia di reietti della società, ma dotati di meraviglioso talento recitativo, tanto da far parte del “giro grosso”, le grandi truffe, che altro non sono se non grandi e spettacolari allestimenti teatrali mirati a derubare il prossimo.
Il film gira preciso come un orologio ben oliato, diviso in sette atti, come si conviene ad uno spettacolo a metà tra il teatro ed il cinema. Ricco di scene e dialoghi brillanti e mai banali, conditi da un’altissima qualità degli interpreti, incorniciato da una colonna sonora circense e burlesca, vincitrice del premio oscar. Il vero soggetto del film è lo spettacolo in se, la voglia di stupire, ammaliare, mostrarne i retroscena. (...)
“La Stangata” si fa beffe del pubblico, pur mostrandogli la sua ossatura. Hooker e Gondorff sembrano quasi essere due versioni dello stesso personaggio, la loro differenza si palesa solo nel diverso stile e modo di porsi nei confronti della vita, dovuto alla maggiore maturità di Gondorff, che avvolge, comprensivo, Hooker sotto la sua ala protettrice, divenendone mentore e guida.
<< La Stangata è una commedia di grande qualità, in cui la trama, assai semplice, fa da sfondo ad un intreccio di notevole complessità, capace di garantire suspanse ed azione di considerevole livello. Robert Redford e Paul Newman sono una coppia di pregevole fattura, affiancata ad altre interpretazioni di buonissimo livello.
<< Film con una trama che viaggia "sicura di seè" fin dal primo minuto, e che, nonostante le truffe e controtruffe che si intrecciano, nonchè i colpi di scena, mantiene una certa linearità senza far mai smarrire lo spettatore.
Dal sito MY-MOVIES
lunedì 9 dicembre 2024
Indovina chi viene a cena ? - Film (1967)
<< Questo splendido film non può mancare nella collezione degli amanti del grande schermo. "Indovina chi viene a cena?" sicuramente rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema mondiale sia per la tematica sia per la straordinaria e indimenticabile interpretazione di quei due colossi di Hollyvood quali Katharine Hepburn e Spencer Tracy che insieme a quell'astro nascente all'epoca, di Sidney Poitier, danno luogo a un qualcosa di irripetibile.
Quando si dice la grande commedia americana ... alta scuola di recitazione, grande trasporto di sensazioni e forti sentimenti racchiuse in un raffinato gioco di ruoli. Alla base della storia la lotta per vincere i realistici pregiudizi verso le persone di colore e non solo, una coppia di giovani in procinto di sposarsi che si trovano al cospetto del severo ma ponderato giudizio dei rispettivi genitori.
Difficile svolta generazionale, figli di quel tempo, che con la sola forza dell'amore riuscirono ad appassionare un vastissimo pubblico tutto schierato con i due giovani protagonisti. Vivere in un mondo dove il colore della pelle ha sempre fatto la differenza non è per niente facile imporsi senza la tenacia e il diritto di vivere la propria vita con chi si ama.
Al personaggio di Poitier volutamente fu dedicata un'attenzione particolare molto speciale. Intelligente, attraente, sicuro di sè, medico affermato, insomma tutto quello che di meglio si potesse sperare come modello di marito per una giovane figlia.
Una magistrale regia condotta da Stanley Kramer che colloca i due maturi coniugi dalle idee progressiste (Tracy-Hepburn) in un contesto familiare perfetto dove si dovrà svolgere questo fondamentale appuntamento (la cena) con i genitori dello sposo (Sidney Poitier) che con grande dignità svolgono il loro ruolo con sorprendente maturità pur non approvando in prima analisi questo matrimonio.
Il memorabile e risolutivo monologo finale di Spencer Tracy incolla allo schermo lo spettatore in maniera appassionante e mette tutti d'accordo ... e tanti auguri agli sposi.- Da vedere assolutamente ! >>
<< E' un capolavoro. Dialoghi perfetti, Spencer Tracy si fa voler bene tanto che è bravo, Katharine Hepburn è belissima e altrettanto straordinaria, i personaggi sono al posto giusto nei momenti giusti e Sidney Potier imbarazza per il suo aspetto e la sua recitazione.
La commedia americana perfetta per eccellenza, tinta di una modernità che all'epoca ha messo a disagio. Ma come in ogni opera d'arte splendida, non si può che farsi prendere dalla sindrome di Stendhal e vederlo, rivederlo e vederlo ancora. >>
Dal sito MY MOVIES
lunedì 25 novembre 2024
La calda notte dell'ispettore Tibbs - Film (1967)
Ottima comunque l'ambientazione in uno stato del profondo sud degli Stati Uniti, dove un'ispettore di polizia di colore è fuori da ogni immaginazione.
Ottima la sequenza in cui si vedono i lavoratori negri lavorare ancora nei campi di cotone come quando erano schiavi in contrasto con questo abilissimo ispettore di polizia ben vestito e molto in gamba sotto tutti gli aspetti.
Bellissima comunque la figura del capo della polizia locale Rod Steiger, razzista e all'inizio tremendamente prevenuto nei confronti dell'ispettore di colore, che a poco a poco ha fiducia in lui, lo stima ed alla fine gli diventa amico.
Ottimo il particolare della scena finale alla stazione ferroviaria, in cui gli porta la valigia, cosa inaudita negli stati del sud di quel tempo dove un negro che dava uno schiaffo ad un bianco (anche se per contraccambiarlo) rischiava addirettura la vita. >>
<< Solido poliziesco vecchia maniera, arricchito dalla tematica razziale, sempre attuale negli Stati Uniti, più di quanto la data di produzione potrebbe far presupporre.
E' un film che trasuda 'americanicità' da ogni fotogramma, di bollicine di Coca Cola da una bottiglia appoggiata sul bordo della strada, dignitoso escursus che raffigura un Paese non solo fatto dalle luci delle grandi metropoli.
Realtà piccola quella di Sparta in Mississippi, ma non per questo priva d'interessi concorrenti: e allora, l'esito delle investigazione può non esser così tanto scontato.
Poitier è un figurino che non dimentica mai i puntini sulle 'i', Steiger vero mattatore-trascinatore: insieme formano una coppia da enciclopedia del cinema, che, fra gag ed inseguimenti, fa dimenticare pure quella pagina, relativa ai loro passati, lasciata quasi in bianco. >>
MYMOVIES
sabato 16 novembre 2024
Patto col Diavolo
Il Diavolo chiese: Cosa vuoi da me, misero mortale ?
Mario Rossi rispose: Voglio farti la più classica delle proposte. Sono disposto a venderti la mia anima, se tu mi renderai felice per tutta la vita.
Il Diavolo accettò la proposta e predispose il contratto, che venne regolarmente firmato da entrambe le parti.
Mario Rossi allora disse: Ecco, ho accettato di venderti l’anima. Adesso adempi al tuo impegno.
Il Diavolo rispose: Certamente. Da domani e per tutta la vita, tu ti chiamerai Felice Rossi.
E se ne andò sghignazzando.
Giunto al termine della sua vita, tutta piena di tristezze e di tribolazioni, il signor Rossi ricevette la visita del Diavolo, ben deciso a prendersi quello che gli era stato promesso.
Il Diavolo disse: Il contratto parla chiaro. Io ti ho reso Felice per sempre, ora la tua anima spetta a me. E di sotto c’è l’inferno che ti attende.
Ma il signor Rossi, che aveva riflettuto a lungo sulla questione, rispose: caro il mio Diavolo, ti sbagli. Quel contratto non vale per me. Non mi riguarda.
Il Diavolo scoppiò in una fragorosa risata: Certo che ti riguarda. E’ firmato da te in calce. Proprio qui.
Ma il signor Rossi scosse la testa: Niente affatto. Il contratto è stato firmato da Mario Rossi. Ma io mi chiamo Felice Rossi.
E se ne andò sorridendo.
venerdì 8 novembre 2024
L'appetito delle donne
Si, ad alcune donne, diciamo il 3% , piace guardare bei maschi nudi.
Le altre entrano nell'argomento sesso come una persona senza appetito entra in un ristorante. Se il cibo e' buono ne mangiano un pochino, ma anche un panino a casa andava bene.
Il desiderio femminile e' comparso in letteratura come una cosa "democratica", cioe' di tutte le donne, solo nell'ultimo secolo. Prima le donne normali non avevano appetiti.
E la letteratura erotica celebra le poche ad avere appetito.
URIEL FANELLI
martedì 15 ottobre 2024
La rivoluzione degli Impressionisti
Il 15 Aprile 1875, a Parigi, Claude Monet, Camille Pissarro, Edgar Degas, Auguste Renoir e altri giovani artisti espongono per la prima volta dipinti che modificheranno radicalmente il corso della storia dell’arte: immagini e paesaggi quotidiani fatti di brevi tocchi di colori ad olio densi e nello stesso tempo aerei, in grado di trasferire sulla tela le sensazioni reali di aria, movimento e luminosità.
Grazie ad essi l’attrezzatura del pittore diventa agile, leggera e quindi facile da trasportare, ideale per dipingere in plein air; i colori in tubo sono più facili da utilizzare e permettono all’artista una maggiore libertà espressiva.
Questo è solo un esempio di come, certi aspetti tecnici, a volte molto semplici, sono fondamentali per la comprensione dell’operare artistico.
ALFREDO VERDI DEMMA
martedì 1 ottobre 2024
Cani e Piloti
Era evidente che avesse già preso questa tratta, perché il pilota si avvicinò a lei e, chiamandola per nome, disse:
"Kathy, saremo a Sydney per quasi un’ora. Vuoi scendere a sgranchirti le gambe?"
Kathy rispose:
"No, grazie, ma magari a Max farebbe piacere sgranchirsi un po'."
Ora immagina questa scena: tutti nell’area del gate rimasero immobili quando videro il pilota scendere dall’aereo con un cane guida al suo fianco, indossando degli occhiali da sole. Panico totale. La gente non stava solo cercando di cambiare aereo... stava cercando di cambiare compagnia aerea!
Storia vera...
I LINK PIU' BELLI (FB)
lunedì 23 settembre 2024
La Russia e gli armamenti
[La Russia] – per ragioni inerenti anche al suo suolo e al suo clima – è povero e moderatamente industrializzato. I russi sono poco oltre 140 milioni, ma il PIL del Paese è inferiore a quello dell’Italia (60 milioni). (...)
E tuttavia questo Paese ha una
monocultura di (relativo) successo: l’industria delle armi.ha una monocultura di (relativo) successo: l’industria delle armi.
Per questo fatto le spiegazioni potrebbero essere molteplici, ma la più semplice è che si tratti di una scelta strategica, inerente ai principi fondamentali legati alla sopravvivenza della Federazione.
Da sempre la Russia teme di essere invasa e dominata (le è del resto
avvenuto ripetutamente, data la sua mancanza di confini naturali);
dunque avere molte armi e, se possibile di ultimo modello, è una
garanzia di sopravvivenza. Riuscendo poi a venderle anche all’estero, si
possono prendere due piccioni con una fava. (...)
[Inoltre] i russi credono solo alla forza e questa è una sfida alla storia. In particolare al detto francese secondo cui on peut tout faire avec des baïonnettes, sauf s’asseoir dessus: si può fare di tutto con le baionette, salvo sedercisi sopra.
Il senso è che vanno bene per una battaglia, ma non per la normalità. Se Roma è durata tredici secoli è perché, malgrado i suoi enormi difetti, godeva del consenso dei governati.
Se invece la Russia è stata odiata dovunque abbia posato gli stivali (nell’Est europeo per 40 anni e più) è chiaro che era sprovvista della saggezza di Roma. O di Londra, nell’Ottocento.
GIANNI PARDO
domenica 15 settembre 2024
Filiere internazionali
Il settore dell’energia, così come l’informatica, la microelettronica e tanti altri, prospera grazie a collaborazioni e joint venture internazionali le quali rischiano di rimanere vittime delle crescenti tensioni politiche tra stati che stanno creando una frattura profonda tra l’Occidente e i paesi afferenti ai BRICS.
Ad esempio, la Cina ha consolidato la leadership nel settore dei pannelli fotovoltaici monocristallini, mentre la UE ha da poco confermato l’intenzione di non sanzionare l’azienda russa ROSATOM a causa della forte dipendenza del comparto atomico europeo nei suoi confronti.
Se davvero Putin sta 'uccidendo' il sistema economico integrato a livello globale, potrebbe risultare molto complesso, se non impossibile, rilocalizzare efficacemente filiere produttive articolate in tutto il mondo, con pesanti ripercussioni per il mantenimento di tecnologie ritenute oramai ampiamente acquisite.
E mentre all’umanità urge approntare risorse utili prima di schiantarsi definitivamente contro gli scogli dei limiti dello sviluppo, è davvero triste che la priorità venga accordata ad armamenti e altri strumenti utili solo per aggravare il disastro.
IGOR GIUSSANI
domenica 1 settembre 2024
Montanelli e l'Islam
L'Islam ebbe una grande cultura solo quando, nella loro cavalcata conquistatrice, i suoi Califfi incontrarono la cultura greca, quella egiziana e quella ebraica. Ma questo risale a Averroè e Avicenna, cioè a mille anni fa pressappoco.
mercoledì 21 agosto 2024
Totò e Peppino - La Lettera
(Totò si avvicina allo scrittoio per iniziare la dettatura e invita a
gesti il fratello ad affrettarsi a sedersi per scrivere la lettera)
T: Giovanotto...carta, calamaio e penna, su avanti scriviamo!...Dunque hai scritto?
P: (Si siede e si asciuga il sudore) Un momento!
T: Comincia, su!
P: (Infastidito per la fretta che gli sta dando Totò) Carta, calamaio e penna, … la carta…
T: Ooooo! (spazientito, inizia la dettatura)... signorina... signorina...
P: (Girandosi a guardare) Dove sta?
T: Chi?
P: La signorina!
T: Quale signorina!?
P: Hai detto signorina?
T: E' entrata una signorina?
P: E che ne so! (Girandosi verso la porta) Avanti!
T: Animale! Signorina è l'intestazione autonoma, della lettera (riprende)...Ooooh! Signorina...
Peppino cambia foglio
T: Non era buona quella "signorina" lì?... Signorina, veniamo, veniamo noi con questa mia addirvi …
(riflette se la frase è corretta; se ne convince e conferma) veniamo noi con questa mia a dirvi.
P: A dirvi
T: Addirvi. Una parola! (con la mano indica a Peppino che addirvi è una parola sola) Addirvi! Una parola!
P: (non capisce) A dirvi una parola
T: Che...
P: Che!
T: Che!
P: Che?
T: Che!
P: Uno...quanti?
T: Che?
P: Uno che?
T : Uno che!
P:. Che.
T: Che! Scusate se sono poche.
p: Che...
T: Che, scusate se sono poche, ma settecentomila lire, punto e
virgola, noi, noi ci fanno specie che quest'anno, una parola,
quest'anno c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben
sapete! Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo.
Abbondandis in abbondandum. Questa moneta servono, questa moneta
servono, questa moneta servono che voi vi consolate. Scrivi presto!
P: Con insalata.
T: Che voi vi consolate!
P: Ah! Avevo capito con l'insalata.
T: (infastidito) E non mi far perdere il filo, che ce l'ho tutto qui.
P: Avevo capito con l'insalata.
T: Dai dispiacere, dai dispiacere che avreta...che avreta...che avreta
(riflette sulla correttezza della parola) e già, è femmina, è
femminile, che avreta perché... (guarda Peppino interrogativamente)
perché?
P: Non so!
T: Che è non so?
P: Perché che cosa? (Interrompendo la scrittura)
T: Perché che?? Ooooh!! Perché…dai dispiaceri che avreta perché… è aggettivo qualificativo, no?!
Perché dovete lasciare nostro nipote, che gli zii che siamo noi,
medesimo di persona; (Peppino si asciuga il sudore...) ma che stai
facendo una faticata che ti asciughi il sudore?....che siamo noi
medesimi di persona vi mandano questo (alzando il pacchetto con le
mani ), perche' il giovanotto e' studente che studia, che si deve
prendere una laura........
P: laura....
T: laura. Che deve tenere la testa al solito posto, cioe'....
P: Cioe'...
T: Sul collo. Punto, punto e virgola, un punto e un punto e virgola.
P: Troppa roba!
T: Lascia fare! Che dicono che noi siamo provinciali, che siamo tirati.
P: Ma è troppo!
T: Salutandovi indistintamente... salutandovi indistintamente...
sbrigati!!! Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo
noi...apri una parente e dici che siamo noi, i fratelli Caponi.
P: Caponi.
T: Hai aperto la parente? Chiudila!
P: Ecco fatto.
T: Vuoi aggiungere qualcosa?
P: Io, insomma, senza nulla a pretendere, non c'è bisogno....
T: In data odierna?
P: Eh, ma poi?
T: Ma no, va bene', si capisce.
P: Si, si, si capisce.
lunedì 5 agosto 2024
Cupio dissolvi
Cosa c’è che deprime e indigna nel ripetuto oltraggio al comune buon senso, alla tradizione religiosa e civile, allo sport e alla famiglia [che vediamo oggi in occidente] ? (...)
Il Cupio dissolvi, il piacere di dissolvere tutto ciò che era consolidato nei secoli, che rappresentava il fondo popolare di una visione condivisa e il fondamento di ogni società.
Questa tendenza a invertire e sovvertire la realtà e la percezione comune è propriamente il sigillo nichilista del nostro tempo.
Una specie di festa d’addio alla civiltà, un ostentato, euforico, a volte isterico, dichiarare morta la civiltà e gioiosamente dispersa al vento la sua eredità.
Non solo accettare, affrettare e sceneggiare la decadenza della nostra civiltà, ma leggerla come un sollievo, una liberazione, un affrancamento da ataviche catene e ottusi passatismi. (...)
Si può arrivare ad accettare il declino della propria civiltà, il tramonto dell’Occidente; ma che si debba festeggiare sulle sue rovine e brindare alla sua morte, è quanto di più idiota, infame e autodistruttivo ci possa essere.
MARCELLO VENEZIANI
lunedì 29 luglio 2024
Rivoluzioni e caos
Alla rivoluzione francese nel 1789 seguì un decennio di caos. Le élite furono sostituite dall’equivalente settecentesco dei populisti.
Le conseguenze economiche furono gravi e diffuse, causando notevoli difficoltà per il popolo francese. La produzione e il commercio diminuirono, la produzione agricola crollò e la nazione dovette affrontare iperinflazione, carenza di cibo, corruzione e la confisca della proprietà privata.
Allo stesso modo, la rivoluzione russa e la guerra civile (1917-1922) causarono enormi perturbazioni economiche. Le infrastrutture furono danneggiate, la produzione industriale crollò e si verificarono diffuse carenze di beni e servizi.
Il cittadino medio russo ha dovuto affrontare notevoli difficoltà, tra cui carenza di cibo, disoccupazione e un forte calo degli standard di vita.
Nella maggior parte delle rivoluzioni moderne, le élite sono semplicemente sostituite da nuove élite, e non è raro che le vecchie riacquistino il potere entro pochi decenni.
ART BERMAN
domenica 21 luglio 2024
Paradosso giuridico
Prendiamo il caso del reato impossibile. Tizio vuole uccidere Caio, entra di notte a casa sua da una finestra, senza fare rumore, e gli spara alla testa mentre dorme.
Il giorno dopo i giornali riportano che Caio, quando ha ricevuto la rivoltellata, era già morto per un infarto, e Tizio non può essere processato, perché non si può uccidere un morto.
Tuttavia, lo Stato può adottare misure di sicurezza preventive, stante la pericolosità di un uomo tecnicamente innocente ma di fatto capace di sparare ad un uomo che dorme.
GIANNI PARDO
sabato 13 luglio 2024
C'era una volta la sinistra
Così (...) la sinistra diventa ovunque la guardia bianca del capitale. Cosa riceve in cambio? L’adozione del proprio manuale ideologico antifascista, filo-migranti e filo-transgender.
Al di là di una spruzzatina pop sui temi sindacali e sociali, la sinistra di fatto non sogna alcun superamento del capitalismo, è dentro il suo mondo e la sua tabula rasa, concorre a cancellare la civiltà ereditata; il suo nemico non è più il Padrone, i ricchi, i giganti della finanza e i potenti, che sono invece suoi alleati, ma la famiglia, la civiltà tradizionale, la sovranità nazionale e popolare, riassunti nella formula diabolica del fascismo, con aggravante obbligata del razzismo.
MARCELLO VENEZIANI
domenica 7 luglio 2024
Le sfide inutili
Non si può infatti dire che un uomo sfidi una tigre se non va a disturbarla o non si trovi aggredito perché entrato nel suo territorio disturbandola o addirittura con l'idea di cacciarla. La tigre non ha intenzione di sfidare l'uomo. Come il povero toro non ha alcuna intenzione di sfidare il maledetto e vigliacco torero (quando qualche rara volta viene incornato ne provo grande gioia).
Tanto meno si può dire "Sfidare la montagna". La montagna non sfida alcuno. Sta lì ferma e, se avesse il pensiero, direbbe: " Sta' lontano da me. Io non ti sfido e tu non venire a rompermi le scatole. Non lamentarti poi se ti capita qualcosa. L'hai voluto tu, non io, che non sono sfidante".
(...)
Fatta questa premessa mi domando: come mai i famosi scalatori, come anche quelli che fanno traversate oceaniche in solitario, appaiono come eroi moderni, degni di considerazione e di ammirazione? Io li considero degli esseri inutili, se le loro imprese non hanno un significato scientifico. Per me non sono gente normale di testa.
Io ammiro invece i ricercatori che, pur senza correre rischi, lavorano nell'oscurità di un laboratorio per dedicare la loro vita alla ricerca scientifica con benefici per tutti. Essi sono i veri eroi dell'umanità, facendo funzionare la mente e non la passione inutile dell'impresa senza senso.
PIETRO MELIS
lunedì 10 giugno 2024
Habemus Papam - (film)
Ma è uomo con grande, troppo peso sulle spalle, quello del mondo ecumenico,la cattolicità intera,così come il Cristo aveva nel destino la salvezza del genere umano. (...)
E’ il Woytila della gioventú, quello che scriveva poesie e pièces teatrali e recitava, quello che fugge dopo la sua elezione – uno stupendo ottantacinquenne, mostro sacro in sempre ottima forma, il grande Michel Piccoli – l’uomo che rifiuta la sua umana condizione, troppo pesante da affrontare, troppo umana-mente insopportabile,troppo onesto per continuare a mentire a se stesso ed a quel miliardo di persone che si aspettano da lui cose che non è in grado di dare. E l’uno nessuno e centomila di pirandelliana memoria sempre meno si confanno alla solitudine dell’uomo moderno,novello Cristo di un quotidiano sempre più faticoso da vivere.
La leggerezza al rigoroso spessore del film viene, quasi paradossalmente, dalla stessa interpretazione di Nanni,la parte che si è scelta non è casuale, giocata com’è sul filo di un surrealismo a tratti buňueliano ma che, in realtà, fa parte della serie delle sue consuete auto-glorificazioni che però ci stanno e benissimo ,usate stavolta in maniera–ancora paradossalmente, mèta-paradossalmente–auto-ironica, per creare un equilibrato contraltare, esaltandola sottovoce, alla enorme vicenda umana che si dipana davanti ai nostri occhi.
E’il Moretti maturo che ha ritrovato il miglior se stesso raggiungendo con Habemus papam un’eleganza formale ed una raffinatezza di sintesi che san quasi di perfezione, di eternità. Persino commovente il finale:l’autenticità di comportamento nell’accettarsi nella propria impotenza di essere umano,ammessa pubblicamente, alla finestra del Vaticano di fronte al virtuale-vero miliardo di fedeli che lo attendevano, e coerentemente ed onestamente sottrarsi, accettando responsabilità e conseguenze di quanto fatto, è sentimento e dichiarazione d’intenti impensabile e, quindi, ancor più encomiabile, proprio in questa nostra società odierna. >>
<< Con Habemus Papam, un film sorprendentemente empatico con il sentire comune della gente cristiana, Nanni Moretti lancia un messaggio chiaro e deciso alla Chiesa: l’invito a riflettere e guardarsi allo specchio per analizzare i propri errori, fare autocritica, e poi magari tornare a scendere in campo per venire - davvero - incontro alla gente.
Stupisce che a lanciare un messaggio di tale portata e di tale levatura sia un ateo - dichiaratamente non credente - come il regista romano.
L’accostamento reale alla gente comune è probabilmente il lato mancante della Chiesa contemporanea: Habemus Papam lo sottolinea in modo magistrale, e Le lancia un invito, quasi un accorato appello, ad uscire dalle proprie mura, dai propri dogmi, e ad andare incontro ai veri bisogni della gente, che la Chiesa, da secoli rinchiusa nelle sue alte mura, non è forse più in grado di riconoscere e capire. (...)
Il Papa Morettiano dipinto nella pellicola è forse il miglior Papa della storia, il Papa che non c’è mai stato... il Papa che decide di scendere dal suo trono per camminare tra la gente, carpirne gli umori e capirne le necessità.
Tutto il film è una metafora in tal senso: quando il Papa entra in crisi (una grandiosa metafora della crisi di incapacità di comunicare della chiesa contemporanea) tutti in Vaticano, dal primo dei Cardinali al responsabile della comunicazione, si preoccupano soprattutto di salvare le apparenze con stampa e tv, fermandosi alle classiche frasi di rito, per continuare a sentirsi protetti ed al sicuro, non avendo il coraggio di provare a fare un passo in avanti per cercare di capire quale sia la reale natura del problema.
Di fronte alla improvvisa debacle del neo Papa, si viene a creare una sorta di sospensione temporale nei confronti del mondo, simboleggiata dalle alte mura Vaticane, con lo scopo di poter mostrare alla gente, alla fine della vicenda, solo la faccia colma di giubilo al momento del tanto atteso annuncio solenne che dà il titolo al film, come se non fosse mai successo nulla.
Il neo-Papa in crisi, che gira di notte tra la gente, è uno splendido ritratto della Chiesa che forse la gente vorrebbe, una Chiesa più vicina alle difficoltà, alle paure, ai disagi ed alle incertezze delle persone.
Fortemente simbolico il finale: il Papa che finalmente trova il coraggio di mettersi in discussione, rinuncia alla carica, consapevole che la Chiesa attuale, forse, non può esistere così.
Da sottolineare, infine, un altro aspetto degno di nota della pellicola: la critica all’eccesso di fede nella psicoanalisi, da sempre rivale della fede mistica: un lato dell’ironia viene infatti riservato, a garanzia della par condicio di una visione globale, agli stessi psicoanalisti protagonisti del film (lo stesso Moretti e Margherita Buy), che tendono a ripetere sempre le stesse cose a prescindere dalla situazione. >>
MYMOVIES.IT
domenica 9 giugno 2024
Putant quod cupiunt
PERCHÉ DIO ESISTE? Abbiamo provato a dare delle risposte a sostegno dell'esistenza di Dio che, andando oltre quelle che chiaramente darebbe la Bibbia, ci sono apparse ovvie, chiare, di assoluto buon senso ed universalmente accettabili.
mercoledì 5 giugno 2024
L'Ora Legale (film)
<< Com'è difficile essere onesti! Il tema oggi è di estrema attualità e diventa ogni giorno più pressante. Tra gli slogan urlati e i comportamenti reali c'è sempre il rischio di una inaspettata divergenza. E' merito di Ficarra e Picone aver dato a questo frequente conflitto una veste cinematografica plausibile, e al tempo stesso assai ironica e divertente. Senza mai scadere nel qualunquismo disfattista, e senza peraltro tacere i difetti degli "innovatori", i due cominci riescono ad intrattenere il pubblico scaricando nella trama ogni possibile conflitto tra purezza e opportunismo, tra intransigenza e quieto vivere. L'ambientazione siciliana appare quanto mai idonea ad ospitare la summa di tutti i mali che infestano la pubblica amministrazione ma che fanno deviare dalla retta via anche i comportamenti individuali dei singoli cittadini. La conclusione è quanto di più realistico ci si potesse aspettare in questo contesto. Ma una vena di speranza per un futuro migliore forse può sopravvivere.
Film davvero spassoso, che però induce ad un esame di coscienza sul proprio livello di senso civico. >>
<< Bravissimi Ficarra e Picone, sempre originali e pungenti.
L'Ora Legale è una fotografia in chiave satirica dell'Italia del sud, sicuramente estendibile con meno eccessi anche al nord. La narrazione viene posta in modo tale che lo spettatore parteggi non per i buoni ma per i cattivi, rendendosi conto solo nel finale della totale inversione dei valori.
Questi sono i film che fanno bene al cinema nazionale. >>
MYMOVIES.IT
domenica 26 maggio 2024
Quale Palestina ?
lunedì 13 maggio 2024
Sinistra intollerante
di MARCELLO VENEZIANI
<< Impedire, impedire, impedire: questo è il ritratto in sintesi della sinistra italiana, che pure si dice antifascista, inclusiva, tollerante e umanitaria e invece propone sempre censure, chiusure, esclusioni, disprezzo e discriminazione.
Davanti a chi non la pensa come loro non si pongono mai il problema di confutarlo, di opporre ragionamenti a ragionamenti, tesi a tesi, cercando di persuadere o dissuadere; no ma sempre e solo vietare, proibire, impedire a priori che parli, che scriva, che si candidi. (...)
So di tanti autori, protagonisti, politici non di sinistra a cui è stato impedito di parlare; non mi risulta che la stessa cosa abbiano subito coloro che sono di sinistra nelle università, nelle piazze, nei saloni del libro. >>
giovedì 2 maggio 2024
Io c'è (film)
<< Una buona commedia italiana, sulla scia di quella “Nobile Commedia all’italiana” assente oramai dagli anni ’70. (...) Qui la trama prende a bersaglio le religioni in generale, la fragilità dell’uomo che da quando è diventato “Homo erectus” pare non sia riuscito a fare a meno di affidarsi al credo di un Dio, rimuovendo il pensiero che bisogna credere innanzitutto negli uomini, in se stessi e negli altri, nell’empatia tra i propri simili, nella solidarietà, nella reciprocità. Attorno a questo spunto, manifesto pur se non dichiarato, gira la trama che, naturalmente attacca (e lo fa in fondo con morbidezza, visto che viviamo tempi difficili anche per parlare male delle religioni ) paradossali situazioni sostanziali quali l’esenzione dalle tasse per i luoghi di culto e dunque delle attività commerciali (a volte floride) che vi si possono svolgere, il business dell’otto per mille ecc. Di qui l’idea: perché lavorare per pagare le tasse se basta inventarsi una religione? Ed ecco bello e pronto lo “Ionismo”! I fedeli arriveranno. Basta aspettare: in questa società di solitudine, verranno spinti dalla inconfessata necessità di stare insieme! Un limite del film? Forse avrebbe potuto essere più irriverente ma, l’ho detto prima: viviamo tempi non facili. Accontentiamoci. >>
<< Esilarante commedia mista di sacro e profano "Io c'è"; irriverente verso tutte le follie delle religioni come le loro regole, comandamenti e dettami... Tra risate a crepapelle, si individua comunque, lo stile di vita che viene suggerito dalle migliori filosofie dei nostri tempi, (...) come la libertà sessuale da Osho e la sua idea di ”Uomo Nuovo”: un uomo nuovo la cui esistenza si fonda sulla consapevolezza, l’affermazione della vita e della libertà. Consigliatissimo per 100 minuti di piacevole serata al cinema.>>
<< Una commedia che a rifletterci bene poi tanto commedia non lo è: nonostante il film fosse del 2018 mi è sembrato più uno spaccato dei giorni nostri all'epoca del COVID da lasciare come testimonianza della nostra "impreparazione" nell'affrontare la vita ed i problemi ad essa inerenti. Nel film si narra come creare una religione dal nulla, non per fini proprio religiosi, e s'inventano un dio che coincide con noi stessi, l’Io, proprio come molti oggi credono di essere medici di se stessi. Quello che mi fa più riflettere, e mi fa specie, è come la realtà superi ogni immaginazione possibile, e non è la prima volta che accade, la caduta delle torri gemelle ne è un altro esempio: un film del 2018 precursore dei giorni nostri con largo anticipo, sembra quasi realizzato dopo aver visto quanto accade oggi, come una parodia dei giorni nostri. Chi l’avrebbe mai immaginato, vedendo il film nel 2018, che sarebbe potuto accadere veramente e su temi assai più importanti: la nostra salute.
Comunque un bel film, 100 minuti trascorsi piacevolmente lasciandoti anche più di qualche spunto di riflessione, a 360 gradi. >>
venerdì 19 aprile 2024
Il caso Thomas Crawford (film)
Proprio la "sfida" tra i due talenti (Gosling conferma di essere un giovane di grande valore) costituisce il piatto forte del film, esaltato a dovere dalla sceneggiatura, che mette in bocca ad Hopkins delle battute di incredibile cinismo e sapido humour noir.
Appassionante dal primo all'ultimo minuto, per quanto forse non teso come avrebbe potuto essere, Il Caso Thomas Crawford è una bella ed insperata sorpresa. Da vedere.
Trama e atmosfere che catturano. Grande interpretazione di Gosling, capace di rendere credibile e profondo il cambiamento della condizione e motivazioni del detective, da rampante avvocato attratto dai soldi a procuratore che mette in gioco il suo futuro pur di "mettere un paletto nel cuore di un cattivo", mosso prima dalla motivazione di vincere il duello con l'Antagonista della sua vita, quello che l'ha sconfitto in modo imprevedibile, in un caso che appariva dall'esito scontato, e poi mosso da una motivazione più alta, religiosa, per la Giustizia.
dal SITO MYMOVIES.IT
mercoledì 10 aprile 2024
Schiavitù moderna
Per questo non abbiamo mai sentito nessuno negli USA lamentarsi quando gli schiavi lavoravano PER le industrie americane. Per questo non abbiamo sentito nessuno lamentarsi delle condizioni orrende dei lavoratori cinesi, degli orari inumani, delle morti per sfinimento, sino a quando producevano gli iPhone di Apple.
Non per nulla, le stesse industrie del nord USA non si fecero mai scrupoli ad usare i nuovi negri, gli immigrati , alle stesse condizioni degli schiavi.
La decisione USA di usare la manodopera cinese e delocalizzare e' dovuta alla cultura schiavista che caratterizza gli USA: “Work Hard” e “Be a good slave” sono, nella mente degli imprenditori americani, la stessa identica espressione dello stesso identico concetto. >>
URIEL FANELLI
mercoledì 3 aprile 2024
Il Padrino (film)
<< Il Padrino si pone nella storia del cinema come un pietra miliare. Un capolavoro a cui tendere, da cui apprendere un modo di fare cinema oggi, ahimè abbandonato.
L'elemento di fondo, ciò che permea tutta la trilogia, è la PASSIONE! Una passione viscerale del regista verso la sua creatura, una passione incondizionata da parte di un cast di attori senza precedenti nella storia ( brando, pacino, duvall, de niro, keaton, cazale), una passione eccezionale da parte dello scrittore che ha fornito la trama del film. (...)
Dai commenti [del regista] emerge l'amore, perchè di questo si tratta, che il regista ha riversato nel film. Parlo di cura dei dettagli, parlo di uno chef che cura la sua migliore portata da far recensire ai critici, con la più totale attenzione agli ingredienti, alla cottura, a tutto ciò che fà di una creazione un'opera d'arte. Perchè di arte si tratta quando si parla del Padrino.
Cosa occorre ad un film per essere un capolavoro? Semplice, una grande sceneggiatura, un grande regista, un grande cast. Presto detto, un romanzo splendido di Puzo, un regista sopraffino che poi si confermerà con Apocalypse, e un cast compsto dalla divinità del cinema Marlon Brando (Pacino dirà di lui: "recitare con Marlon era come recitare con Dio"...); Al Pacino, che se Brando era Dio, può essere considerato senza blasfemia, il figlio (...); un Robert Duvall magistrale, Diane Keaton splendida, Cazale azzeccatissimo, ma come scordare James Caan e tanti altri!
E' un capolavoro perchè fornisce un quadro fedelissimo della realtà di quegli anni, crea un atmosfera ed un convogimento unici, che fanno parteggiare per i "cattivi" che lo spettotore è indotto a vedere come amici, quasi famigliari! Insomma, musiche di Rota e del padre di Coppola, eccezionali, ambientazioni perfette, ricostruzioni storiche ineccepibili!
Che dire, un film che non invecchia mai, un film da rivedere allo sfinimento! (...) Un Film sublime, che è rimasto ineguagliato, e al pari dei capolavori geniali di Kubrick, si colloca ai vertici dei film di ogni tempo! >>
<< Dal romanzo (1969) di Mario Puzo, la 1a parte della saga della famiglia mafiosa Corleone, emigrati siciliani in America, il cui capo è Vito Corleone (M. Brando) che per il suo enorme potere è chiamato “Don”. Alla sua morte, nel 1945, prende il suo posto il figlio Michael (A. Pacino), coraggioso ex eroe di guerra ed avvocato.
Madornale successo di pubblico per quello che è un indiscusso capolavoro del cinema, primo di una saga che fece risplendere nel firmamento di Hollywood il magistrale Brando e lanciare Pacino, inquietante e al tempo stesso bravissimo.
Tutto in questo film è passato alla storia: il cast stellare, la
sequenza finale del battesimo in cui la festeggiata è nientemeno che
Sofia Coppola, figlia del regista, il tema musicale di Nino Rota, la
“cultura” mafiosa, gli ambienti siciliani. Anche se vederlo e
apprezzarlo non significa stare dalla parte della malavita. Ebbe 3
Oscar: film, regia, M. Brando. >>
dal sito MYMOVIES.IT
lunedì 18 marzo 2024
Uomini e Donne
A costo di essere accusato di sessismo (come va tanto di moda oggi) provo a cimentarmi con una delle domante più ricorrenti che si pongono gli uomini: ma insomma, cosa vogliono davvero le donne ?
Dopo attenta riflessione (ed aiutato dalle mie esperienze personali), sono giunto alla conclusione che la maggioranza delle donne (salvo le inevitabili eccezioni) voglia sostanzialmente queste 4 cose:
= Avere dei figli (almeno uno)
= La compagnia di un uomo
= Essere indispensabile
= Sentirsi superiore alle altre donne (possibilmente in bellezza).
Tutto il resto è sovrastruttura.
LUMEN
COSA VOGLIONO GLI UOMINI
E gli uomini, invece, che cosa vogliono ?
Dopo attenta riflessione (ed agevolato dal fatto che appartengo a questa categoria) penso che la maggioranza degli uomini (sempre salve le inevitabili eccezioni) voglia sostanzialmente queste 3 cose:
= Avere un erede
= Fare tanto sesso
= Sentirsi superiore (a chiunque).
In fondo, come diceva un personaggio (femminile) di un romanzo di Carofiglio, gli uomini sono esseri semplici.
LUMEN
domenica 3 marzo 2024
Scent of a Woman (film)
<< Super-capolavoro , semplicemente ! E' senz'altro uno dei migliori film che abbia mai visto , mi ha profondamente toccato ed emozionato e ti fà riflettere su molte cose : a mio parere , meritava più di un Oscar.
Una pellicola da una trama intensa e passionale che mostra un paradosso affascinante in cui due parti opposte convivono essenzialmente l'una su l'altra: il magistrale Al Pacino , alias " vecchia volpe " Slade , nonostante non possa vedere con gli occhi , guarda comunque il mondo con le percezioni , l'esperienza , la furbizia , la scaltrezza e una buona dose di malizia e metaforicamente apre la strada del mondo all'ingenuo , impacciato , un pò imbranato ma puro e buono di cuore Charlie Simms , il quale a sua volta diventa gli occhi reali del colonnello Frank , che lo conducono e guardano per lui dove lui ovviamente non può.
L'uno insegna con durezza le regole della vita e la malizia all'altro , i piaceri dell'umo e i vizi , la bellezza poetica e carnale della donna che come una musa ispira la sua vita con il profumo che inebria i suoi sensi , e condivide la sua preziosa fornendo anche utilissimi consigli.
Da parte sua Charlie , mostra all'uomo l'integrità morale di una persona che anche se giovane e in una situazione di disagio " non si vende " , che ha dei principi che formano veramente il carattere e che ( non di meno ! ) gli darà una ragione per continuare a vivere , facendolo illuminare di tutta la sua luce e traendolo fuori dal buio e freddo baratro della depressione dandogli speranza.
E alla fine..bhè questo non ve lo dico se nò vi rovino il film, buona visione ! >>
<< Grandissimo capolavoro del regista Martin Brest ed eccellente
interpretazione di Al Pacino, che solitamente viene associato all'
immagine del gangster, in questo film l' attore dimostra di avere
capacità straordinarie riuscendo a compiere con assoluta bravura la
parte del cieco, facendola sembrare quasi facile, ma come sempre, non
allontanandosi più di tanto dalla parte del " duro ". Dico più di tanto
perchè la trama fa scoprire un Frank Slade sempre diverso, che cambia
grazie al rapporto con Charlie Simms. Il ragazzo trasmette la sua
sensibilità e la sua pura ingenuità al tenente, che a sua volta insegna
quelli che sono invece i suoi valori, ed è cosi che nasce tra i due un
rapporto, che all' inizio sembrava quasi impossibile. La riunione con i
parenti, la guida della ferrari, il discorso finale e il ballo del
tango, mi son addirittura stupito del fatto che Slade sapesse ballarlo
così bene, sono tutte scene stupende rese indimenticabili da un Al
Pacino al meglio della sua forma. Il protagonista riesce a superare una
fase depressiva causata sia dalla dura vita passata nell' esercito, sia
dalla perdita della vista. Grazie alle sue due passioni : al primo posto
la donna e al secondo, ma con grande distacco, la ferrari, trova ancora
la forza per andare avanti. I sensi, la sua esperienza, la furbizia e "
il profumo " sono il nuovo originale modo per Slade di guardare il
mondo.
La trama non è originalissima, ma non cade mai nella banalità. I
dialoghi sono originali, in particolar modo il già citato monologo
finale, che fa intendere quanto i due personaggi si siano legati.
Nel complesso, un film da non perdere. >>
Dal sito MYMOVIES.IT
lunedì 19 febbraio 2024
La Luna storta
Quindi, limitandoci all'ultimo anno di esplorazioni lunari, coi supercomputer e le AI, i rilevatori laser e le scansioni del terreno in HD, la sonda giapponese Hakuto-R si è schiantata (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda russa Luna 25 si è schiantata (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda USA Peregrine si è guastata dopo pochi minuti di volo (un eventuale equipaggio sarebbe morto), la sonda giapponese SLIM è atterrata capovolta (un eventuale equipaggio sarebbe morto). La sonda indiana Chandrayaan 3 è atterrata e ha trasmesso poche foto e tre brevissimi video.
Invece grazie alla straordinaria tecnologia degli anni '60 (purtroppo perduta) gli americani nel 1969-72, con un'astronave senza schermatura per le radiazioni e con astronauti protetti dalle temperature estreme solo da miracolose tute raffreddate con 5 litri d'acqua, hanno portato in bellezza 12 astronauti. Si sono trattenuti sulla Luna fino a tre giorni, nei quali hanno perfino ballato, cantato, giocato a golf e fatto rally con un'auto pieghevole tenuta nel bagagliaio del LEM, trasmesso in diretta ore e ore di video, girato filmati e scattato centinaia di ottime foto. E ovviamente scavato col piccone e riportato 383 kg. di rocce.
Poi sono decollati, hanno centrato l'astronave madre che passava in cielo a 6000 km./h, l'hanno agganciata e sono tornati a Terra freschi e riposati.
GIULIANO BRUNI
martedì 6 febbraio 2024
Avere un cane
venerdì 5 gennaio 2024
Leopardi e la Natura - 9
(...)
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O NATURA, o natura,
perchè non rendi poi
quel che prometti allor? Perchè di tanto
inganni i figli tuoi?
(...)