CAP. 11 - Martedì
La
conferenza stampa fu organizzata in una sala dell'Hotel
Majestic, uno dei più belli di Nelson. La stanza non era grande,
ma era piena di giornalisti e di curiosi. Ben Wallace era
seduto dietro a un lungo tavolo, su cui erano posati due
microfoni. Al suo fianco, un incaricato dell'Hotel si occupava
dell'organizzazione e controllava che tutto funzionasse a dovere.
A Ben non capitava spesso di essere così al centro dell'attenzione
e dover parlare in pubblico davanti a tante persone, ma si sentiva
abbastanza tranquillo. Aveva tirato fuori la penna stilografica dal
taschino e se la stava rigirando tra le mani tanto per ingannare
l’attesa.
Ormai la
stanza era al completo. L'incaricato dell'Hotel guardò Ben che fece
un cenno di assenso col capo: potevano incominciare. L'uomo
battè sul microfono per chiedere silenzio. In pochi istanti il
vociare confuso del pubblico diminuì di intensità fino a cessare
quasi del tutto.
- Visto
che ci siamo tutti - esordì con voce stentorea - direi che
possiamo dare inizio alla conferenza stampa.
L'uomo
attese ancora qualche secondo, fino a che il brusio non fu cessato
completamente ed il silenzio nella stanza fu totale. Poi fece un
gesto con la mano in direzione dei giornalisti seduti in prima fila.
- Se i
signori della stampa vogliono cominciare con le domande, il signor
Wallace è a vostra disposizione.
Il primo
giornalista a parlare fu Clarence Weatherspoon, il piccolo
“mastino” del Globe. La differenza di statura tra i due uomini
era vagamente comica, ma per fortuna non stavano vicini tra loro.
- Signor
Wallace, anzitutto i miei più vivi ringraziamenti per quello che
avete fatto.
- Grazie -
si schermì Ben.
- Quando
avete avuto per la prima volta l'idea che Vim Baker fosse nascosto
proprio lì, nella villa di Chris Webber ?
- E' una
storia lunga, e per molti versi casuale.
- Ce la
racconti. I nostri lettori sono molto curiosi.
- Tutto è
nato la settimana scorsa, quando mi sono recato a teatro, qui a
Nelson, per uno spettacolo. Era una commedia brillante che si
intitolava "Il marito nell'armadio e l'amante sotto il letto".
- L'ho
visto. Un bello spettacolo davvero. Peccato che adesso sia
sospeso.
- Lo so.
E quella è stata una delle informazioni che, insieme ad altre, mi
hanno aiutato a scoprire la verità. Vedendo la commedia, mi ero
accorto che uno degli attori, quello che faceva la parte del
marito tradito, assomigliava abbastanza a Vim Baker.
- Ma era
Shawn Bradley. Quello che è scomparso ! - saltò su un altro
giornalista.
- Per
l’appunto. C'erano alcune differenze marginali, come per
esempio i capelli, che Bradley aveva e Baker no, o i baffi, per
cui valeva il discorso inverso, ma erano tutte cose poco essenziali.
- Anche la
corporatura era un po' diversa - intervenne Weatherspoon.
- Certo.
Baker era un po' più robusto di Bradley. Ma anche lì ci si può
aggiustare.
- Cosa
vorreste dire ? - chiese un altro giornalista - Che Bradley
prendeva il posto di Baker ?
- Sì e
no.
-
Spiegatevi meglio.
- Baker si
era accorto della somiglianza e aveva deciso di sfruttarla a suo
favore, questo è certo. Ma non poteva certo usare un suo sosia in
municipio. Se ne sarebbero accorti tutti. E poi a cosa gli
sarebbe servito ? Al massimo a fare da bersaglio per
eventuali attentati, ma nessuno attore si sarebbe esposto a un
rischio simile. E poi Nelson è una città abbastanza tranquilla,
da questo punto di vista. Non vorrei sbagliare, ma credo che siano
anni che non succedono fatti di sangue ai danni di qualche uomo
politico.
- L'ultimo
attentato fu oltre vent’anni fa - disse un giornalista dalla
seconda fila - Venne assassinato il vice-sindaco, ma poi si scoprì
che era per motivi personali.
- Appunto.
– continuò Ben - Il vero problema di Baker era un altro: la
copertura dei suoi traffici poco puliti. Baker aveva iniziato la
carriera politica per puro opportunismo, per arricchirsi a danno
della collettività. Perciò il suo pensiero dominante era
semplice: come coprirsi le spalle nel momento in cui il suo gioco
fosse stato scoperto ?
Nella
sala regnava il silenzio più assoluto. Tutti pendevano
letteralmente dalle labbra di Ben e nessuno fiatava.
- Non
dimenticate che Baker era un tipo intelligente, furbo come una
volpe e prudente come un gatto. Sapeva perfettamente che la
sua posizione di privilegio non poteva durare. Che prima o poi
qualcosa sarebbe saltato fuori e lui si sarebbe trovato nei guai.
Ecco quindi l'idea geniale: usare Shawn Bradley, l'attore che gli
somiglia, come suo sosia per crearsi una doppia vita.
Un
mormorio di sorpresa e di eccitazione percorse i presenti.
Nessuno aveva mai pensato ad una cosa simile.
- Ma voi
come fate a sapere tutte queste cose ? - chiese il secondo
giornalista.
Ben
allargò le braccia sorridendo.
- Per una
fortuita coincidenza, come dicevo prima. Qualche giorno fa, passando
casualmente per Dunleavy Road, notai che nella villa al numero
57 c'era una persona che mi ricordava Shawn Bradley. Era un po'
più robusto e sembrava più anziano, ma gli assomigliava molto. Mi
dissi, quasi per scherzo, che poteva essere suo padre.
- Invece
era Vim Baker... - l'interruppe un giornalista.
- No. Era
proprio Bradley. Ma camuffato in modo da assomigliare più a Baker
che a se stesso.
- Non ci
capisco più niente.
- Eppure
non è difficile. Seguitemi. Baker sa che quando sarà il
momento di scappare tutti lo cercheranno. Come fare allora per
non farsi prendere ? Non c'è che una soluzione: diventare qualcun
altro. Ma un altro che esista già, in modo che nessuno possa
avere sospetti, nonostante la somiglianza. Ecco quindi che
Baker e Bradley creano il nostro fantomatico signor Chris Webber.
I
giornalisti stavano scrivendo appunti come forsennati e nel
silenzio della sala si sentiva il leggero fruscio delle penne
sui bloc-notes.
- Quindi
Crhis Webber non esiste ? - disse uno.
- No. O
meglio esiste, ma solo per i vicini. Bradley doveva
semplicemente recarsi di tanto in tanto nella villa di Dunleavy
Road per far credere che vi abitasse qualcuno. Qualcuno che
assomigliava un poco a Baker e del quale lo stesso Baker avrebbe
potuto prendere il posto quando se ne fosse presentata la necessità.
Come è puntualmente avvenuto mercoledì scorso, subito prima
dell'emissione del mandato di arresto.
- Ma voi,
come ha fatto a capire che Chris Webber era un personaggio fasullo,
signor Wallace ?
- Grazie
a un apparecchio acustico - disse Ben sorridendo.
Un
mormorio di stupore percorse la sala.
- Baker e
Bradley hanno voluto strafare. E questo, per una bizzarria della
sorte, li ha perduti. Il problema era che Bradley poteva farsi
vedere poco, alla villa, perchè aveva il lavoro di attore che lo
occupava. Perciò dovevano inventarsi una caratteristica che lo
rendesse un po' misantropo. Che giustificasse la sua tendenza a
evitare i vicini, a farsi vedere poco in giro. Allora si sono
procurati un apparecchio acustico e hanno fatto passare Chris
Webber per sordo. Non era male come idea. Una persona sorda tende
istintivamente ad evitare la vita sociale e se ne sta da sola il
più possibile. Infatti i vicini vedevano poco Bradley-Webber. Ma
sembrava una cosa logica e nessuno ci faceva caso più di tanto.
- Voi però
ve ne siete accorto, alla fine.
- Del
tutto casualmente, come dicevo. Passando di lì un pomeriggio, mi
sono accorto che l'uomo, che per darsi un tono faceva anche finta
di dipingere, ci sentiva meglio del dovuto. Ma questo forse
non sarebbe bastato. Il fatto è che tornando lì una seconda
volta, mi sono accorto che quel giorno, forse per una banale
dimenticanza, l'uomo non portava l'apparecchio: eppure ci sentiva
benissimo lo stesso !
- Cribbio
- esclamò Weatherspoon - Un piano perfetto saltato per un banale
dettaglio. Ma come faceva Bradley ad entrare e uscire dalla villa
senza farsi vedere ?
- Passava
dal retro, che è immerso nel bosco ed è praticamente
invisibile dalla strada. Ho controllato, domenica sera, e ho avuto
la conferma che non mi sbagliavo: c'era una porticina che
serviva a Bradley per entrare e uscire a suo piacere.
- Una
porticina nascosta.
- Già.
La stessa porticina che deve aver usato Baker quando ha deciso di
prendere definitivamente l'identità di Chris Webber. Infatti ho
trovato le sue impronte digitali, lì sopra. Ed è stato quello che
mi ha convinto definitivamente di avere ragione.
- E
Bradley, adesso, dove sarà ?
Ben
allargò le braccia sconsolato.
- E chi lo
sa ? Se è stato fortunato, se ne sarà semplicemente scappato
da qualche parte a godersi i soldi che gli ha dato Baker. Ma non
credo. Secondo me Baker gli ha chiuso la bocca per sempre, per non
avere più preoccupazioni. Ma non so se la polizia riuscirà
mai a scoprirlo. Se Bradley è morto, Baker l'avrà sepolto per
bene da qualche parte, chissà dove. E chi lo ritrova più ?
- Baker
potrebbe sempre confessare - disse Weatherspoon.
- Dubito
molto che lo farà. Baker sa benissimo cosa lo aspetta. Un conto
è rubare dei soldi, un conto è ammazzare una persona. Se
confessa, rischia di marcire in galera per tutta la vita. No. Credo
che non confesserà mai.
-
Un'ultima domanda, signor Wallace. Perchè avete tentato di
catturare Baker da solo, senza chiamare prima la polizia ? Poteva
scapparvi dalle mani...
Ben alzò
le mani, grandi come tenaglie e le mostrò all’uditorio senza
riuscire a trattenere un sorriso.
- Da
queste mani non è mai scappato via nessuno. Credetemi…
Tutti i
presenti scoppiarono a ridere, mentre i flash dei fotografi
cominciavano a lampeggiare all'impazzata.
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