domenica 23 febbraio 2014

La tana della volpe - 11

CAP. 11 - Martedì


La conferenza stampa fu organizzata in una sala dell'Hotel Majestic, uno dei più belli di Nelson. La stanza non era grande, ma era piena di giornalisti e di curiosi. Ben Wallace era seduto dietro a un lungo tavolo, su cui erano posati due microfoni. Al suo fianco, un incaricato dell'Hotel si occupava dell'organizzazione e controllava che tutto funzionasse a dovere. A Ben non capitava spesso di essere così al centro dell'attenzione e dover parlare in pubblico davanti a tante persone, ma si sentiva abbastanza tranquillo. Aveva tirato fuori la penna stilografica dal taschino e se la stava rigirando tra le mani tanto per ingannare l’attesa.
Ormai la stanza era al completo. L'incaricato dell'Hotel guardò Ben che fece un cenno di assenso col capo: potevano incominciare. L'uomo battè sul microfono per chiedere silenzio. In pochi istanti il vociare confuso del pubblico diminuì di intensità fino a cessare quasi del tutto.
- Visto che ci siamo tutti - esordì con voce stentorea - direi che possiamo dare inizio alla conferenza stampa.
L'uomo attese ancora qualche secondo, fino a che il brusio non fu cessato completamente ed il silenzio nella stanza fu totale. Poi fece un gesto con la mano in direzione dei giornalisti seduti in prima fila.
- Se i signori della stampa vogliono cominciare con le domande, il signor Wallace è a vostra disposizione.
Il primo giornalista a parlare fu Clarence Weatherspoon, il piccolo “mastino” del Globe. La differenza di statura tra i due uomini era vagamente comica, ma per fortuna non stavano vicini tra loro.
- Signor Wallace, anzitutto i miei più vivi ringraziamenti per quello che avete fatto.
- Grazie - si schermì Ben.
- Quando avete avuto per la prima volta l'idea che Vim Baker fosse nascosto proprio lì, nella villa di Chris Webber ?
- E' una storia lunga, e per molti versi casuale.
- Ce la racconti. I nostri lettori sono molto curiosi.
- Tutto è nato la settimana scorsa, quando mi sono recato a teatro, qui a Nelson, per uno spettacolo. Era una commedia brillante che si intitolava "Il marito nell'armadio e l'amante sotto il letto".
- L'ho visto. Un bello spettacolo davvero. Peccato che adesso sia sospeso.
- Lo so. E quella è stata una delle informazioni che, insieme ad altre, mi hanno aiutato a scoprire la verità. Vedendo la commedia, mi ero accorto che uno degli attori, quello che faceva la parte del marito tradito, assomigliava abbastanza a Vim Baker.
- Ma era Shawn Bradley. Quello che è scomparso ! - saltò su un altro giornalista.
- Per l’appunto. C'erano alcune differenze marginali, come per esempio i capelli, che Bradley aveva e Baker no, o i baffi, per cui valeva il discorso inverso, ma erano tutte cose poco essenziali.
- Anche la corporatura era un po' diversa - intervenne Weatherspoon.
- Certo. Baker era un po' più robusto di Bradley. Ma anche lì ci si può aggiustare.
- Cosa vorreste dire ? - chiese un altro giornalista - Che Bradley prendeva il posto di Baker ?
- Sì e no.
- Spiegatevi meglio.
- Baker si era accorto della somiglianza e aveva deciso di sfruttarla a suo favore, questo è certo. Ma non poteva certo usare un suo sosia in municipio. Se ne sarebbero accorti tutti. E poi a cosa gli sarebbe servito ? Al massimo a fare da bersaglio per eventuali attentati, ma nessuno attore si sarebbe esposto a un rischio simile. E poi Nelson è una città abbastanza tranquilla, da questo punto di vista. Non vorrei sbagliare, ma credo che siano anni che non succedono fatti di sangue ai danni di qualche uomo politico.
- L'ultimo attentato fu oltre vent’anni fa - disse un giornalista dalla seconda fila - Venne assassinato il vice-sindaco, ma poi si scoprì che era per motivi personali.
- Appunto. – continuò Ben - Il vero problema di Baker era un altro: la copertura dei suoi traffici poco puliti. Baker aveva iniziato la carriera politica per puro opportunismo, per arricchirsi a danno della collettività. Perciò il suo pensiero dominante era semplice: come coprirsi le spalle nel momento in cui il suo gioco fosse stato scoperto ?
Nella sala regnava il silenzio più assoluto. Tutti pendevano letteralmente dalle labbra di Ben e nessuno fiatava.
- Non dimenticate che Baker era un tipo intelligente, furbo come una volpe e prudente come un gatto. Sapeva perfettamente che la sua posizione di privilegio non poteva durare. Che prima o poi qualcosa sarebbe saltato fuori e lui si sarebbe trovato nei guai. Ecco quindi l'idea geniale: usare Shawn Bradley, l'attore che gli somiglia, come suo sosia per crearsi una doppia vita.
Un mormorio di sorpresa e di eccitazione percorse i presenti. Nessuno aveva mai pensato ad una cosa simile.
- Ma voi come fate a sapere tutte queste cose ? - chiese il secondo giornalista.
Ben allargò le braccia sorridendo.
- Per una fortuita coincidenza, come dicevo prima. Qualche giorno fa, passando casualmente per Dunleavy Road, notai che nella villa al numero 57 c'era una persona che mi ricordava Shawn Bradley. Era un po' più robusto e sembrava più anziano, ma gli assomigliava molto. Mi dissi, quasi per scherzo, che poteva essere suo padre.
- Invece era Vim Baker... - l'interruppe un giornalista.
- No. Era proprio Bradley. Ma camuffato in modo da assomigliare più a Baker che a se stesso.
- Non ci capisco più niente.
- Eppure non è difficile. Seguitemi. Baker sa che quando sarà il momento di scappare tutti lo cercheranno. Come fare allora per non farsi prendere ? Non c'è che una soluzione: diventare qualcun altro. Ma un altro che esista già, in modo che nessuno possa avere sospetti, nonostante la somiglianza. Ecco quindi che Baker e Bradley creano il nostro fantomatico signor Chris Webber.
I giornalisti stavano scrivendo appunti come forsennati e nel silenzio della sala si sentiva il leggero fruscio delle penne sui bloc-notes.
- Quindi Crhis Webber non esiste ? - disse uno.
- No. O meglio esiste, ma solo per i vicini. Bradley doveva semplicemente recarsi di tanto in tanto nella villa di Dunleavy Road per far credere che vi abitasse qualcuno. Qualcuno che assomigliava un poco a Baker e del quale lo stesso Baker avrebbe potuto prendere il posto quando se ne fosse presentata la necessità. Come è puntualmente avvenuto mercoledì scorso, subito prima dell'emissione del mandato di arresto.
- Ma voi, come ha fatto a capire che Chris Webber era un personaggio fasullo, signor Wallace ?
- Grazie a un apparecchio acustico - disse Ben sorridendo.
Un mormorio di stupore percorse la sala.
- Baker e Bradley hanno voluto strafare. E questo, per una bizzarria della sorte, li ha perduti. Il problema era che Bradley poteva farsi vedere poco, alla villa, perchè aveva il lavoro di attore che lo occupava. Perciò dovevano inventarsi una caratteristica che lo rendesse un po' misantropo. Che giustificasse la sua tendenza a evitare i vicini, a farsi vedere poco in giro. Allora si sono procurati un apparecchio acustico e hanno fatto passare Chris Webber per sordo. Non era male come idea. Una persona sorda tende istintivamente ad evitare la vita sociale e se ne sta da sola il più possibile. Infatti i vicini vedevano poco Bradley-Webber. Ma sembrava una cosa logica e nessuno ci faceva caso più di tanto.
- Voi però ve ne siete accorto, alla fine.
- Del tutto casualmente, come dicevo. Passando di lì un pomeriggio, mi sono accorto che l'uomo, che per darsi un tono faceva anche finta di dipingere, ci sentiva meglio del dovuto. Ma questo forse non sarebbe bastato. Il fatto è che tornando lì una seconda volta, mi sono accorto che quel giorno, forse per una banale dimenticanza, l'uomo non portava l'apparecchio: eppure ci sentiva benissimo lo stesso !
- Cribbio - esclamò Weatherspoon - Un piano perfetto saltato per un banale dettaglio. Ma come faceva Bradley ad entrare e uscire dalla villa senza farsi vedere ?
- Passava dal retro, che è immerso nel bosco ed è praticamente invisibile dalla strada. Ho controllato, domenica sera, e ho avuto la conferma che non mi sbagliavo: c'era una porticina che serviva a Bradley per entrare e uscire a suo piacere.
- Una porticina nascosta.
- Già. La stessa porticina che deve aver usato Baker quando ha deciso di prendere definitivamente l'identità di Chris Webber. Infatti ho trovato le sue impronte digitali, lì sopra. Ed è stato quello che mi ha convinto definitivamente di avere ragione.
- E Bradley, adesso, dove sarà ?
Ben allargò le braccia sconsolato.
- E chi lo sa ? Se è stato fortunato, se ne sarà semplicemente scappato da qualche parte a godersi i soldi che gli ha dato Baker. Ma non credo. Secondo me Baker gli ha chiuso la bocca per sempre, per non avere più preoccupazioni. Ma non so se la polizia riuscirà mai a scoprirlo. Se Bradley è morto, Baker l'avrà sepolto per bene da qualche parte, chissà dove. E chi lo ritrova più ?
- Baker potrebbe sempre confessare - disse Weatherspoon.
- Dubito molto che lo farà. Baker sa benissimo cosa lo aspetta. Un conto è rubare dei soldi, un conto è ammazzare una persona. Se confessa, rischia di marcire in galera per tutta la vita. No. Credo che non confesserà mai.
- Un'ultima domanda, signor Wallace. Perchè avete tentato di catturare Baker da solo, senza chiamare prima la polizia ? Poteva scapparvi dalle mani...
Ben alzò le mani, grandi come tenaglie e le mostrò all’uditorio senza riuscire a trattenere un sorriso.
- Da queste mani non è mai scappato via nessuno. Credetemi…
Tutti i presenti scoppiarono a ridere, mentre i flash dei fotografi cominciavano a lampeggiare all'impazzata.

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